Il Papa in Repubblica Ceca. Ieri a Brno: "Riscoprire Cristo, unica speranza dell'umanità"
Terza ed ultima giornata oggi del viaggio apostolico di Benedetto XVI nella Repubblica
Ceca. Questa mattina a Starà Boleslav, vicino Praga, la Messa presieduta dal Papa
nella memoria liturgica di San Venceslao, primo patrono del Paese. Al termine il
messaggio del Pontefice ai giovani. Poi nel pomeriggio la cerimonia di congedo ed
il rientro in Vaticano.
Ieri 150 mila i fedeli che hanno partecipato alla
Messa di Brno, in Moravia. Si è trattato del più grande incontro religioso nella storia
della Repubblica Ceca. Nell’omelia Benedetto XVI ha invitato a riscoprire la salvezza
operata da Gesù, unica speranza dell’umanità. Nel pomeriggio l’incontro ecumenico
e quello col mondo accademico con l’appello ai cristiani a non avere paura di testimoniare
il Vangelo in un mondo che spesso cerca di emarginare la fede. Da Praga il servizio
del nostro inviato Sergio Centofanti:
Il Papa pronuncia
l’omelia accanto alla Madre delle Spine, la Madonna Lignea del Santuario di Turany,
invocata come consolatrice da quanti sono nel dolore. Benedetto XVI ricorda che Gesù
è venuto per annunciare liberazione e gioia a tutti gli afflitti: Lui è “l'unica speranza
‘certa’ e ‘affidabile’” di cui ha bisogno l’umanità intera: “L'esperienza della
storia mostra a quali assurdità giunge l'uomo quando esclude Dio dall'orizzonte delle
sue scelte e delle sue azioni, e come non è facile costruire una società ispirata
ai valori del bene, della giustizia e della fraternità, perché l'essere umano è libero
e la sua libertà permane fragile. Nell'epoca moderna – ha detto il Papa – la speranza
si è si riduce spesso alla fiducia nel progresso scientifico ed economico: Conosciamo
tutti che questo progresso è ambiguo: apre possibilità di bene insieme a prospettive
negative”. “ Gli sviluppi tecnici ed il miglioramento delle strutture sociali –
ha spiegato il Papa - sono importanti e certamente necessari, ma non bastano a garantire
il benessere morale della società”: “L'uomo ha bisogno di essere liberato dalle
oppressioni materiali, ma deve essere salvato, e più profondamente, dai mali che affliggono
lo spirito. E chi può salvarlo se non Dio, che è Amore e ha rivelato il suo volto
di Padre onnipotente e misericordioso in Gesù Cristo? Nel pomeriggio si è svolto
a Praga l’incontro ecumenico: il Papa ha invitato i cristiani a lavorare strenuamente
per l’unità, in un mondo che spesso vuole emarginare la fede dalla vita pubblica.
In questo contesto ha parlato della necessità di una autocritica dell’età contemporanea
e di certo cristianesimo moderno che tendono a ridurre a fatto privato il credere.
Non bisogna dimenticare infatti che è grazie alla fede cristiana che in Europa si
sono affermati i principi di giustizia e libertà. I cristiani allora non devono essere
timidi nell’annunciare il tesoro della fede, bene per tutta la società. Un tema proseguito
nell’incontro col mondo accademico: qui il Papa ha ricordato che dal cristianesimo
è nata l’università: così, dove si sopprime la dimensione trascendente si soffoca
la libertà di ricerca. E’ successo durante il passato regime materialista, e in modo
più sottile succede oggi, dove domina una mentalità relativista che in nome di una
malintesa tolleranza – che attribuisce in modo indiscriminato uguale valore a tutto
- si piega alle pressioni di gruppi di interesse ideologici e al richiamo di miopi
obiettivi utilitaristici. Di qui l’appello del Papa a non separare fede e ragione,
le due ali con le quali lo spirito umano è innalzato alla contemplazione della verità.
Da Praga, Sergio Centofanti, Radio Vaticana
Il Papa, dunque, sta dedicando
questo viaggio apostolico ai grandi temi della fede, come verità, fede, libertà e
speranza. Un tema, quest’ultimo, al quale Benedetto XVI ha dedicato l’omelia nella
Messa di ieri a Brno, su cui si sofferma il direttore della Sala Stampa vaticana,
padre Federico Lombardi, al seguito del Papa, intervistato da Alessandro Gisotti:
E stamattina
Benedetto XVI si recherà a Stara’ Boleslav, vicino Praga, per celebrare la Messa nella
ricorrenza di san Venceslao, principale patrono della Nazione ceca. Al rito parteciperanno
migliaia di giovani. Sulla situazione della gioventù nella Repubblica Ceca, il nostro
inviato Sergio Centofanti ha sentito il padre gesuita Petr Havlicek, cappellano dell’università
Carlo di Praga: