Aperti alla bellezza della verità per costruire un mondo che rifletta la bellezza
divina: così il Papa nella cerimonia di congedo a Praga
Restare aperti alla bellezza della verità per sperare di costruire un mondo che rifletta
qualcosa della bellezza divina: è quanto ha detto il Papa nella cerimonia di congedo
all’aeroporto di Praga a conclusione del suo viaggio apostolico nella Repubblica Ceca.
A sorpresa, il presidente ceco Vaclav Klaus pronuncia il suo discorso in italiano
ricevendo i complimenti di Benedetto XVI. Da Praga, il servizio del nostro inviato
Sergio Centofanti. Il presidente ceco parla in italiano, il Papa inizia
il suo discorso in lingua ceca, per poi proseguirlo in inglese. Scambio di cortesie
alla cerimonia di congedo. Benedetto XVI per la seconda volta fa gli auguri di buon
onomastico al capo di Stato nella ricorrenza di San Venceslao, traduzione italiana
di Vaclav. Il Papa esprime la propria gratitudine a quanti hanno collaborato alla
buona riuscita del viaggio. Elenca gli eventi principali di questi tre giorni: i momenti
di preghiera con i vescovi, i sacerdoti e i fedeli del Paese. Esprime la propria commozione
per la Messa a Stará Boleslav, luogo del martirio di San Venceslao, e poi la Messa
a Brno, in Moravia, dove i Santi Cirillo e Metodio hanno dato il via alla loro missione
evangelizzatrice nelle terre slave: “The Church in this country
has been truly blessed…” “La Chiesa in questo Paese – ha detto - è stata
veramente benedetta con una straordinaria schiera di missionari e di martiri, come
anche di santi contemplativi” tra i quali il Papa cita Sant’Agnese di Boemia, la cui
canonizzazione, venti anni fa, è stata “messaggera della liberazione di questo Paese
dall’oppressione atea”. L’incontro con le altre comunità cristiane
– ha aggiunto – ha ancora una volta sottolineato “l’importanza del dialogo ecumenico
in questa terra che ha assai sofferto per le conseguenze della divisione religiosa
al tempo della guerra dei Trent’anni. Molto è già stato fatto per sanare le ferite
del passato – ha detto - e sono stati intrapresi dei passi decisivi sul cammino della
riconciliazione e della vera unità in Cristo”. C’è poi l’incontro con la comunità
accademica che – rileva il Pontefice – “ha un importante ruolo da svolgere, mediante
una ricerca della verità senza compromessi”. Infine, l’incontro con i giovani che
il Papa ha incoraggiato “a costruire sulle migliori tradizioni del passato di questa
nazione, in particolar modo sulla eredità cristiana”. Quindi cita un detto attribuito
a Franz Kafka, “Chi mantiene la capacità di vedere la bellezza non invecchia mai”: “If
our eyes remain open to the beauty of God’s creation…” “Se i nostri
occhi rimangono aperti alla bellezza della creazione di Dio e le nostre menti alla
bellezza della sua verità – commenta il Papa - allora possiamo davvero sperare di
rimanere giovani e di costruire un mondo che rifletta qualcosa della bellezza divina,
in modo da offrire ispirazione alle future generazioni per fare altrettanto”. “May
God bless the Czech Republic! Ať Pražské Jezulátko...“ “Dio
benedica la Repubblica Ceca! – così saluta il Papa – che, proseguendo in lingua ceca
affida questo Paese al Bambino Gesù di Praga. Il presidente
Klaus ringrazia a sua volta il Papa; parla di visita memorabile, di rafforzamento
dei rapporti tra Repubblica Ceca e Santa Sede. Ci ha portato un messaggio convincente
– esclama – e noi lo abbiamo capito e lo terremo a mente a lungo: “Lei
ci ha portato – per utilizzare le sue parole – una nuova speranza. La sua grande fede,
il suo coraggio nell’esprimere posizioni che non sono sempre politicamente corrette
e condivise da tutti, il suo impegno a favore del rispetto delle idee e dei principi
fondamentali della nostra civiltà e della cristianità sono qui per dare a tutti noi
un esempio e per incoraggiarci”. Prima della cerimonia di congedo
il Papa aveva incontrato a pranzo i vescovi cechi presso l’arcivescovado di Praga,
esprimendo l’incoraggiamento della Chiesa universale alla Chiesa di questa terra.
“Grazie per questa festa di fede e di speranza” - ha detto il Pontefice – che ha sottolineato
di aver incontrato una Chiesa viva e una Chiesa che prega. I vescovi hanno donato
al Papa un Rosario d’oro con i granati, pietre preziose tipiche della Repubblica Ceca.
La visita del Papa si chiude nel segno di Maria: è la Madre di Dio che indica a tutti
Cristo, unica Speranza, certa e affidabile, dell’umanità. Da
Praga, Sergio Centofanti, Radio Vaticana