Aperti alla bellezza della verità per costruire un mondo che rifletta la bellezza
divina: così il Papa nella cerimonia di congedo. Testo integrale del discorso
Restare aperti alla bellezza della verità per sperare di costruire un mondo che rifletta
qualcosa della bellezza divina: è quanto ha detto il Papa nella cerimonia di congedo
all’aeroporto di Praga a conclusione del suo viaggio apostolico nella Repubblica Ceca.
Ecco il testo integrale del discorso di Benedetto XVI:
Signor
Presidente,
Signori Cardinali,
Cari Fratelli
nell’Episcopato,
Eccellenze, Signori e Signore!
Nel
momento di prendere congedo, desidero ringraziarvi per la vostra generosa ospitalità
durante la mia breve permanenza in questo splendido Paese. Sono particolarmente grato
a Lei, Signor, Presidente, per le Sue parole e per il tempo trascorso nella Sua residenza.
In questa festa di San Venceslao, protettore e patrono del Suo Paese, mi permetta
ancora una volta di porgerLe i più vivi auguri di buon onomastico. Essendo anche l’onomastico
di Sua Eccellenza Mons. Václav Malý, rivolgo anche a lui il mio augurio e desidero
ringraziarlo per l’alacre lavoro svolto per coordinare l’organizzazione della mia
visita pastorale nella Repubblica Ceca.
Sono
profondamente grato al Cardinale Vlk, a Sua Eccellenza Mons. Graubner e a tutti coloro
che si sono prodigati per assicurare l’ordinato svolgimento dei vari incontri e celebrazioni.
Naturalmente includo nei miei ringraziamenti le autorità, i mezzi di comunicazione
e i molti volontari che hanno aiutato nel regolare l’afflusso della gente e tutti
i fedeli che hanno pregato perché questa visita portasse buoni frutti alla nazione
ceca e alla Chiesa in questa regione.
Conserverò
la memoria dei momenti di preghiera che ho potuto trascorrere insieme con i Vescovi,
i sacerdoti e i fedeli di questo Paese. È stato specialmente commovente, questa mattina,
celebrare la Messa a Stará Boleslav, luogo del martirio del giovane duca Venceslao,
e venerarlo presso la sua tomba sabato sera, all’interno della maestosa Cattedrale
che domina il panorama di Praga. Ieri in Moravia, dove i Santi Cirillo e Metodio diedero
il via alla loro missione apostolica, ho potuto riflettere, in orante rendimento di
grazie, sulle origini del cristianesimo in questa regione ed, effettivamente, in tutte
le terre slave. La Chiesa in questo Paese è stata veramente benedetta con una straordinaria
schiera di missionari e di martiri, come anche di santi contemplativi, tra i quali
vorrei in particolare ricordare Sant’Agnese di Boemia, la cui canonizzazione, proprio
venti anni fa, fu messaggera della liberazione di questo Paese dall’oppressione atea.
Il
mio incontro di ieri con i rappresentanti delle altre comunità cristiane mi ha confermato
l’importanza del dialogo ecumenico in questa terra che ha assai sofferto per le conseguenze
della divisione religiosa al tempo della guerra dei Trent’anni. Molto è già stato
fatto per sanare le ferite del passato, e sono stati intrapresi dei passi decisivi
sul cammino della riconciliazione e della vera unità in Cristo. Nell’edificare ulteriormente
queste solide fondamenta, la comunità accademica ha un importante ruolo da svolgere,
mediante una ricerca della verità senza compromessi. È stato un piacere per me avere
l’opportunità di incontrarmi ieri con i rappresentanti delle università di questo
Paese e di esprimere il mio apprezzamento per la nobile missione a cui essi hanno
dedicato la vita.
Sono stato particolarmente
felice di incontrare i giovani e di incoraggiarli a costruire sulle migliori tradizioni
del passato di questa nazione, in particolar modo sulla eredità cristiana. Secondo
un detto attribuito a Franz Kafka, “Chi mantiene la capacità di vedere la bellezza
non invecchia mai” (Gustav Janouch, Conversazioni con Kafka). Se i nostri occhi rimangono
aperti alla bellezza della creazione di Dio e le nostre menti alla bellezza della
sua verità, allora possiamo davvero sperare di rimanere giovani e di costruire un
mondo che rifletta qualcosa della bellezza divina, in modo da offrire ispirazione
alle future generazioni per fare altrettanto.
Signor
Presidente, cari amici: ancora una volta esprimo il mio grazie, promettendo di ricordarvi
nelle mie preghiere e di portarvi nel mio cuore. Dio benedica la Repubblica Ceca!
Il Bambino Gesù di Praga continui a ispirare e guidare Lei e tutte le famiglie della
nazione! Dio benedica tutti voi!