Padre Lombardi: il Papa ha messo la speranza al centro del suo viaggio apostolico
nella Repubblica Ceca
Quando siamo giunti a metà del viaggio apostolico di Benedetto XVI nella Repubblica
Ceca sono già evidenti i grandi temi che il Papa sta proponendo ai fedeli e al popolo
ceco: verità, fede, libertà e in particolare speranza. Un tema, quest’ultimo, al quale
il Santo Padre ha dedicato l’omelia nella Messa di stamani a Brno e su cui si sofferma
il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, intervistato
da Alessandro Gisotti:
R. – Mi sembra
chiaro che la speranza è il tema centrale di questo viaggio: è un tema anche caratteristico
di questo Pontificato, basti pensare all’Enciclica "Spe salvi" dedicata – appunto
– alla speranza. Il Papa si rende conto che nel nostro tempo ce n’è un grande bisogno,
ce n’è una grandissima sete e può essere uno dei grandi contributi che la fede può
dare, perché è capace di alimentare una grande speranza che va al di là delle piccole
speranze che sono molto caduche e che alimentano le nostre giornate ma con un orizzonte
corto. Invece, la grande speranza, quella che non muore mai, quella che guarda veramente
lontano e alimenta e fonda le altre, è da risvegliare e nessuno – probabilmente –
come i cristiani che credono in Gesù Cristo Risorto, possono alimentarla. Sulla spianata
della Messa c’è una meravigliosa, grandissima àncora messa di lato; ora l’àncora,
nella Lettera agli Ebrei, è proprio la descrizione della speranza. Noi abbiamo la
speranza come un’àncora che è lanciata nel cielo, dove è Gesù Cristo insieme a Dio
Padre, e lì noi attacchiamo con grande forza e sicurezza la nostra speranza, quella
che ci sostiene e ci anima in tutta la nostra vita. D. – Tra
gli incontri e gli eventi di ieri, il Papa ha pronunciato un appassionato discorso
parlando al Corpo diplomatico, sulla libertà; anzi, parafrasando l’ultima Enciclica
del Santo Padre, sulla “libertà nella verità” … R. – Effettivamente,
il discorso fatto ieri dal Papa ha ripreso – in un certo senso – e rinnovato i grandi
temi della responsabilità nella libertà, che erano propri di Giovanni Paolo II a popoli
che riprendevano in mano la libertà. Ora, nel Pontificato di Benedetto XVI noi sappiamo
bene come anche i fondamenti del retto uso della libertà e della responsabilità nella
verità siano fondamentali. Quindi, bisogna riconoscere che c’è una ragione capace
di raggiungere la verità, riconoscere il contributo che anche la fede può dare alla
conoscenza di questa verità per fondare i valori, fondare i riferimenti su cui è pensabile
anche una vita, una società, un mondo ordinato e non confuso perché vi regna l’arbitrarietà.
Ecco, questo tema della verità è caratteristico del Pontificato ed è molto importante,
ed è bello come il Papa lo abbia sviluppato anche nel contesto dell’Europa, dicendo:
“L’Europa dev’essere una casa”, perché nella cultura, nello spirito con cui noi costruiamo
la comunità, questo non è solo un continente, ma è un luogo in cui noi ci riconosciamo
e viviamo insieme dei valori”. D. – In tutti gli interventi,
discorsi ed omelie del Papa c’è questa premura per rinnovare le ragioni della fede
in una terra dalle salde radici cristiane che però si confronta anche con uno spiccato
processo di secolarizzazione … R. – E’ vero. Però, vivendo la
Messa di questa mattina con oltre 100 mila persone attorno all’Eucaristia, uno dice:
siamo certamente in una terra secolarizzata, ma è una terra in cui c’è anche una comunità
cristiana molto viva, piena di fede e piena di speranza che può dare un contributo
cordiale alla società in cui vive. A me pare che il tema della presenza serena, cordiale,
pieno non solo di speranza ma anche di carità operativa, che la Chiesa, la comunità
dei credenti possono dare nella società, sia un tema anche caratteristico di questo
viaggio del Santo Padre e che può veramente aiutare a stabilire un clima di fiducia
reciproca e di collaborazione tra la Chiesa e la società che la ospita.