Benedetto XVI alle autorità ceche e al corpo diplomatico: solo la verità garantisce
la libertà e lo sviluppo umano integrale
Un'appassionata riflessione sul senso della verità e della libertà: è quella che Benedetto
XVI ha svolto ieri nell’incontro con le autorità politiche ceche e con il corpo diplomatico,
nella Sala Spagnola del Castello di Praga. Il discorso del Papa è stato preceduto
da una breve esecuzione dell’Orchestra Filarmonica ceca, che – ha detto Benedetto
XVI – “ha espresso in maniera eloquente sia le radici della cultura ceca che il rilevante
contributo offerto da questa nazione alla cultura europea”. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
“Per
quale scopo si vive in libertà? Quali sono i suoi autentici tratti distintivi?”. Benedetto
XVI è partito da questi due interrogativi fondamentali per riflettere sul “corretto
uso della libertà”: “True freedom presupposes the search
for truth…” “La vera libertà – ha detto il Papa – presuppone la ricerca
della verità, del vero bene, e pertanto trova il proprio compimento precisamente nel
conoscere e fare ciò che è retto e giusto”. Ed ha aggiunto: “La verità, in altre parole,
è la norma guida per la libertà e la bontà ne è la perfezione”. Per questo, ha sottolineato,
“l’alta responsabilità di tener desta la sensibilità per il vero ed il bene ricade
su chiunque eserciti il ruolo di guida” in campo religioso, politico o culturale:
“Jointly
we must engage in the struggle for freedom…” “Insieme – è stata l’esortazione
del Pontefice – dobbiamo impegnarci nella lotta per la libertà e nella ricerca della
verità: o le due cose vanno insieme, mano nella mano, oppure insieme periscono miseramente”.
Per i cristiani, ha rammentato, “la verità ha un nome: Dio. E il bene ha un volto:
Gesù Cristo”. Quindi, ha ribadito che la fede cristiana, il patrimonio dei suoi valori
spirituali e culturali, ha dato forma all’identità della nazione ceca e “l’ha anche
dotata della prospettiva necessaria ad esercitare un ruolo di coesione al cuore dell’Europa”.
Il Papa non ha mancato di ricordare che la Repubblica Ceca porta ancora “le cicatrici
dei tragici avvenimenti causati dall’incomprensione, dalla guerra e dalla persecuzione”.
E tuttavia, ha osservato, “le sue radici cristiane hanno favorito la crescita di un
considerevole spirito di perdono e riconciliazione” che ha permesso al popolo ceco
di ritrovare la libertà e una rinnovata speranza e proprio di questo spirito ha bisogno
l’Europa di oggi:
“Europe is more than a continent.
It’s a home!...” “L’Europa – ha affermato Papa Benedetto – è più che
un continente. E’ una casa! E la libertà trova il suo significato più profondo proprio
nell’essere una patria spirituale”. Ha così rimarcato “l’insostituibile ruolo del
cristianesimo per la formazione della coscienza di ogni generazione e per la promozione
di un consenso etico di fondo, al servizio di ogni persona” che chiama l’Europa “casa”.
E ha reso atto a quanti in Europa “cercano di applicare la propria fede, in modo rispettoso
ma determinato, nell’arena pubblica”. Quindi, rivolgendosi direttamente alle autorità
presenti all’incontro le ha esortate ad essere fedeli “alla verità che, sola – ha
detto – è la garanzia della libertà e dello sviluppo umano integrale”. Il coraggio
di “presentare chiaramente la verità – ha soggiunto – è un servizio a tutti i membri
della società”, e non bisogna far sì che l’attenzione alla verità universale sia eclissata
da interessi particolaristici. Ciò, infatti, condurrebbe a nuovi casi di discriminazione
che proprio quei gruppi di interesse dichiarano di voler superare:
“Indeed,
far from threatening the tolerance of differences…” “In effetti – ha
rilevato – la ricerca della verità, lungi dal minacciare la tolleranza delle differenze
o il pluralismo culturale, rende il consenso possibile e permette al dibattito pubblico
di mantenersi logico, onesto e responsabile, assicurando quell’unità che le vaghe
nozioni di integrazione semplicemente non sono in grado di realizzare”. Quindi, parlando
dei magnifici gioielli architettonici che adornano Praga, ha detto che la bellezza
delle sue chiese, del castello, dei ponti “non possono che orientare a Dio le nostre
menti. La loro bellezza esprime fede; sono epifanie di Dio”. Ed ha osservato: “Come
sarebbe tragico se si ammirassero tali esempi di bellezza, ignorando però il trascendente
che essi indicano”. “La ragione – ha detto – non finisce con ciò che l’occhio vede,
anzi essa è attratta da ciò che sta al di là, ciò a cui noi profondamente aneliamo”:
lo Spirito della Creazione. Di qui, la preoccupazione del Papa per l’allarmante “scissione
dell’unità di bontà, verità e bellezza”:
“Veritas
vincit. This is the motto that the flag…” “Veritas vincit. Questo –
ha affermato il Papa – è il motto della bandiera del Presidente della Republica Ceca:
alla fine davvero la verità vince, non con la forza, ma grazie alla persuasione, alla
testimonianza eroica di uomini e donne di solidi principi, al dialogo sincero che
sa guardare, al di là dell’interesse personale, alle necessità del bene comune”:
“History
has amply shown that truth can be betrayed…” “La storia – è stato l’avvertimento
del Papa - ha ampiamente dimostrato che la verità può essere tradita e manipolata
a servizio di false ideologie, dell’oppressione e dell'ingiustizia”. Ma, ha aggiunto,
le sfide che deve affrontare la famiglia umana ci chiamano a guardare oltre a questi
pericoli. “Alla fine – ha detto il Papa – cosa è più disumano e distruttivo del cinismo
che vorrebbe negare la grandezza della nostra ricerca per la verità, e del relativismo
che corrode i valori stessi che sostengono la costruzione di un mondo unito e fraterno?”
Noi, però, ha concluso “dobbiamo riacquistare fiducia nella nobiltà e grandezza dello
spirito umano per la sua capacità di raggiungere la verità, e lasciare che quella
fiducia ci guidi nel paziente lavoro della politica e della diplomazia”.