Mobilitazione dei cattolici filippini pro-vita contro la riforma sanitaria
Sono associazioni, movimenti e gruppi a favore della vita gli oppositori che da giorni
protestano nelle Filippine contro il disegno di legge sulla salute riproduttiva attualmente
all’esame del Senato. In discussione, riferisce l’Osservatore Romano, aspetti quali
i servizi di pianificazione familiare e di salute riproduttiva che prevedono l’educazione
sessuale obbligatoria a partire dalla quinta elementare. “Stiamo organizzando e sensibilizzando
tutti i nostri nuclei familiari e le organizzazioni pro-vita perché votino soltanto
quei candidati che rispettano i valori inviolabili della vita nascente e della famiglia”.
Sono le parole di padre Melvin Castro, segretario esecutivo della Commissione episcopale
famiglia e vita che ha anche informato di aver già concordato con i vertici delle
confessioni battista e metodista incontri di riflessione con le autorità governative
e politiche su questi temi di rilevanza etico-sociale. La protesta, intanto, va avanti
con l’annuncio fatto dai movimenti pro vita di non appoggiare il senatore Benigno
Aquino III nella candidatura alle presidenziali del 2010 se non ritirerà il suo appoggio
al disegno di legge in questione. I vescovi filippini si sono fatti interpreti delle
preoccupazioni di tanti fedeli per i valori della famiglia e della vita pur ricordando
che la Chiesa non può indicare di votare un candidato piuttosto che un altro. Secondo
le statistiche un terzo dei 3 milioni di gravidanze nelle Filippine non vengono portate
a termine nonostante l’aborto sia illegale in un Paese a maggioranza cattolica. (M.P.)