2009-09-21 13:53:22

L’identità sacerdotale messa a dura prova dalla secolarizzazione: così il Papa nell’annuale incontro per i nuovi vescovi


L’identità sacerdotale dei presbiteri è messa a dura prova dalla crescente secolarizzazione: lo ha affermato il Papa nell’incontro annuale promosso per i vescovi che da poco hanno intrapreso il loro ministero pastorale. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Armonia tra preghiera e apostolato: la chiede il Papa ai sacerdoti, che – sottolinea – vengono affidati alla “paterna responsabilità” dei vescovi:

 
"Uno dei compiti essenziali dei vescovi è proprio quello di aiutare con l'esempio e con il fraterno sostegno i sacerdoti a seguire fedelmente la loro vocazione e a lavorare con entusiasmo e amore nella vigna del Signore".

 
“La missione di un presbitero e a maggior ragione quella di un vescovo – afferma Benedetto XVI – comporta oggi una mole di lavoro che tende ad assorbirlo continuamente e totalmente”. “Le difficoltà aumentano e le incombenze vanno moltiplicandosi”, dice il Papa che pensa anche alle sfide della crescente secolarizzazione:

 
"Un'identità che purtroppo, oggi, vediamo messa a dura prova dalla crescente secolarizzazione".

 
Il punto è che potrebbe venire meno “la linfa, il sostegno nei momenti di incertezza e di scoraggiamento, la sorgente inesauribile di fervore missionario e di amore fraterno verso tutti”. Tutto ciò viene dalla preghiera. Qui c’è la raccomandazione profonda di Benedetto XVI: “L’essere a disposizione della gente non deve diminuire o offuscare la disponibilità verso il Signore. “Il tempo che il sacerdote e il vescovo consacrano a Dio nella preghiera è sempre quello meglio impiegato”, sottolinea:

 
"Condizione indispensabile perché produca frutti di bene è infatti che il sacerdote resti unito al Signore. Sta qui il segreto della fecondità del suo ministero: soltanto se incorporato a Cristo vera vite porta il frutto".

 
“Condizione indispensabile perché il presbitero “produca frutti di bene è che resti unito al Signore”, che al centro della sua vita sacerdotale ci sia l’Eucaristia. E il Papa ricorda di aver voluto l’Anno sacerdotale, indetto nel 150.mo della morte di San Giovanni Maria Vianney, per promuovere l’impegno di interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi”.

 
"La Santa Messa è formativa nel senso più profondo del termine, in quanto promuove la conformazione a Cristo e rinsalda il sacerdote nella sua vocazione. La celebrazione eucaristica illumini dunque tutta la nostra giornata e quella dei vostri sacerdoti, imprimendo la sua grazia e il suo influsso spirituale sui momenti tristi o gioiosi, agitati o riposanti, di azione o di contemplazione".

 
“L'imitazione di Gesù Buon Pastore è, per ogni sacerdote, la strada obbligata della propria santificazione - dice il Papa - e la condizione essenziale per esercitare responsabilmente il ministero pastorale”. Se questo vale per i presbiteri, - aggiunge - vale ancor più per i vescovi che non devono dimenticare che uno dei compiti essenziali del vescovo è proprio quello di aiutare, con l'esempio e con il fraterno sostegno, i sacerdoti a seguire fedelmente la loro vocazione, e a lavorare con entusiasmo e amore nella vigna del Signore.







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