Lotta contro povertà ed esclusione sociale, priorità per la Chiesa argentina
Lotta contro la povertà e riforma del sistema d’informazione audiovisivo. Sono le
due questioni al centro del dibattito della XII Giornata sulla pastorale sociale della
Chiesa argentina, tematiche che preoccupano soprattutto l’opinione pubblica del Paese
e sulle quali è aperto da mesi un dibattito denso di polemiche. I principali relatori
della Giornata, che si è svolta sabato scorso, sono stati l’arcivescovo di Buenos
Aires, cardinale Jorge Mario Bergoglio, e il vescovo di San Isidro e responsabile
episcopale per la pastorale sociale, mons. Jorge Casaretto, hanno affrontato le questioni
ribadendo, alla luce dell’ultimo documento dell’episcopato, le posizioni della Chiesa
argentina. Mons. Casaretto ha sottolineato che seppur la legge attualmente allo studio
del Parlamento, riguardo alla riforma del sistema audiovisivo sia importante, questa
non può avere la priorità su problemi come la povertà e l’esclusione sociale. “È sempre
una situazione scandalosa” ha ribadito il presule parlando del vero dramma che colpisce
la vita degli argentini. Le questioni sono altre: dare lavoro ai disoccupati, progettare
azioni concrete affinché l’intero sistema economico, sociale e politico della nostra
società sia guidato da principi etici. Citando il documento episcopale “verso un bicentenario
nella giustizia e nella solidarietà” il responsabile della pastorale sociale ha concluso
affermando che purtroppo oggi “saltano fuori alcuni temi che servono per coprire altri
più urgenti”. Non si deve permettere che l’attenzione del Paese sulla povertà di tanti
fratelli venga deviata a beneficio di bisogni meno impellenti, precisa monsignor Casaretto.
Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, ha dedicato parte
del suo intervento per segnalare “il rischio di vedere omologare il pensiero di tutti
in una sorta di autismo intellettuale per finire poi per concepire ogni cosa all’interno
del proprio guscio”. Insistendo sull’importanza del dialogo, che consiste non solo
“nel sentire con le orecchie bensì ascoltare con il cuore anche le ragioni di coloro
che camminano nel marciapiede opposto al nostro”, il porporato ha ricordato che solo
attraverso questa via si possono “rompere i vincoli” che ci isolano così come le “ideologie
della chiusura”. Il tutto per aprire orizzonti verso la piccola trascendenza dell’ascolto
dell’altro. Secondo il porporato per ogni argentino la priorità è quella di lottare
contro tutte le esclusioni sociali cominciando da quelle che nascono dalla povertà
e dalla miseria. Concludendo il suo intervento, alla presenza tra l’altro di rappresentati
di tutti i partiti politici argentini, il cardinale Bergoglio ha sottolineato l’importanza
che per ogni cittadino ha il sentire “una Patria propria poiché esserne orfani, non
solo è triste ma a volte può diventare difficilissimo riaverla”. Intanto la stampa
locale attende con attenzione la pubblicazione delle ultime statistiche ufficiale
sulla povertà nel Paese, argomento che da mesi provoca discussioni e polemiche a causa
dei dati contrastanti. Mentre la Chiesa e l’Unicef stimano la popolazione povera fra
il 35 e il 40%, le statistiche statali del secondo semestre 2008 parlano di un 15,3%.
(A cura di Luis Badilla)