Giornata Mondiale dell'Alzheimer: colpisce 24 milioni di persone
Si celebra oggi la 16.ma Giornata Mondiale dell'Alzheimer, una patologia che colpisce
più di 24 milioni di persone al mondo e che vede quasi 5 milioni di nuovi malati all'anno,
dato questo destinato a raddoppiare nei prossimi vent'anni. Proprio in questa occasione
l'associazione italiana Onlus "SOS Alzheimer" ha organizzato una serie di iniziative
per promuovere la conoscenza di questa malattia, il suo peso sulla società e sulle
famiglie che hanno un malato di demenza. Eliana Astorri ne ha parlato con Maria
Grazia Giordano, presidente dell'Associazione "SOS Alzheimer".
R. – Non
ci sono delle molecole al momento, purtroppo, capaci né di rallentare né – tantomeno
– di curare, per cui il paziente quando la malattia è andata piuttosto avanti e quindi
manifesta dei disturbi, viene trattato con psicofarmaci o con sedativi proprio per
tentare di tenerlo il più calmo possibile e aiutare, nel contempo, la famiglia a gestirlo.
D.
– Quindi le terapie sono volte ad arginare altri sintomi, in realtà?
R.
– In realtà, sì. Chimicamente e farmacologicamente la ricerca purtroppo non è ancora
arrivata a questa benedetta panacea che tutti aspettiamo, per cui si può curare il
sintomo finale, ma del momento di crisi, che può essere il pianto, il riso, il “wandering”
che è il camminare continuamente senza meta ed è uno dei tipici segnali dell’Alzheimer,
piuttosto che altri disturbi di alterazioni comportamentali, di aggressività oppure
anche di alterazioni che riguardano proprio l’ambito dell’alimentazione piuttosto
che anche quello dell’autosufficienza dell’individuo nella sua totalità: quindi dagli
aspetti motori agli aspetti anche igienici. Si cerca di aiutarli ma per contenere
questi disturbi e per facilitare il familiare a trattare il paziente.
D.
– Ci può presentare l’attività di “SOS Alzheimer”?
R.
– La nostra è un’associazione nazionale, fondata nel 2004 da un gruppo di familiari
che avevano conosciuto il dramma di un loro congiunto affetto, appunto, da demenza
o da Alzheimer. Siamo cresciuti, abbiamo cercato anche di corredarci di uno staff
medico con il quale abbiamo approntato come prima iniziativa il corso di formazione
per operatori per i malati di Alzheimer e per le demenze, appunto l’Oma, che è già
giunto alla sua quinta edizione, ed è un corso che mira a specializzare il personale
– sia infermieristico che non – per l’assistenza di questi pazienti dalle prime alle
ultime fasi della malattia. E si propone anche quale supporto dei familiari con informazioni,
con strategie di assistenza, anche, dei pazienti per cercare di imparare a convivere
con questa nuova fase della vita del loro congiunto.
D.
– Per avere ulteriori informazioni sulla vostra associazione?
R.
– Noi abbiamo un numero telefonico diretto che è lo 06 72 910 175; per le urgenze,
un numero di cellulare, che è il 333 2611370. E poi, il nostro sito che è www.sosalzheimer.it
(Montaggio a cura di Maria Brigini)