2009-09-21 15:32:04

Comandante Nato in Afghanistan: senza riforzo di truppe, la missione fallirà


Alla luce della nuova escalation di attacchi della guerriglia talebana, che sta colpendo sia la popolazione afghana sia i soldati della coalizione internazionale, gli Stati Uniti e i Paesi dell’Alleanza Atlantica prendono in esame l’ipotesi di un ulteriore rinforzo delle truppe, invocato dal comandate Nato in Afghanistan, il generale Stanley McChrystal, in un rapporto all’esame della Casa Bianca. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

 
Senza rinforzi nei prossimi 12 mesi la missione militare internazionale “finirà verosimilmente con un fallimento”. Dopo otto anni di guerra, suona come un ultimatum il monito lanciato dal generale americano, Stanley McChrystal, comandante delle truppe Usa e Nato in Afghanistan, in un rapporto presentato al segretario alla Difesa, Robert Gates, il 30 agosto scorso e di cui ha dato notizia ieri il Washington Post. Nel documento di 66 pagine si spiega che se non si riuscirà ad invertire lo slancio degli insorti, definiti come un “nemico muscolare e sofisticato”, non sarà più possibile battere l'insurrezione. Il documento è all'esame del presidente Obama e del suo team. Tuttavia ieri lo stesso Obama si è detto “scettico” sull'invio di rinforzi in Afghanistan senza una nuova strategia che non metta in pericolo ulteriori vite più di quanto avviene adesso. È ancora prematuro parlare di rinforzi anche per un portavoce della Nato, secondo cui l’aumento delle truppe sarà deciso solo al termine di una consultazione che, nei prossimi giorni, coinvolgerà tutti i Paesi che partecipano alla missione Isaf. Intanto sul terreno non si fermano gli attacchi della guerriglia. Nelle ultime ore si sono registrate altre tre vittime statunitensi. Sale così a 53 il bilancio dei caduti della coalizione internazionale nel mese di settembre.

 
Medio Oriente
Nuova fiammata di violenze al confine tra Israele e la Striscia di Gaza. Ieri due attivisti palestinesi sono stati uccisi da un'unità militare israeliana mentre erano intenti a deporre ordigni lungo la linea di demarcazione con lo Stato ebraico. Nella notte un raid dell’aviazione israeliana ha distrutto tre ''tunnel di contrabbando'' situati lungo la linea di confine fra Gaza e il territorio egiziano, in risposta al lancio di alcuni razzi Qassam da parte dei palestinesi. Gli scontri arrivano a meno di 48 ore dal vertice di domani a New York tra Obama, Netanyahu e Abu Mazen per la ripresa del processo di pace.

Russia-Israele-Iran
Il governo d'Israele non si ritiene impegnato dalle assicurazioni che il presidente russo, Dmitri Medvedev, ha affermato di aver ricevuto dal presidente israeliano, Shimon Peres, a proposito di un presunto impegno dello Stato ebraico a non attaccare militarmente l'Iran in risposta ai programmi nucleari di Teheran. Lo ha dichiarato stamani il portavoce del Ministero degli Esteri, Avigdor Lieberman, secondo il quale lo Stato ebraico eviterà “un'azione unilaterale'' contro l'Iran pur ricordando che ''tutte le opzioni sono sul tavolo”.

Somalia
In Somalia prosegue l’offensiva del gruppo radicale islamico al Shabaab. Dopo una notte di combattimenti i ribelli hanno conquistato Yet, villaggio del sud est del Paese, quasi al confine con l'Etiopia, fino a ieri nelle mani delle truppe governative. Secondo fonti locali, sul terreno sarebbero rimasti almeno 20 morti. I nuovi scontri fanno seguito al folle annuncio di ieri dello sceicco Hassan Dahir Aweysl, considerato il braccio somalo di Al Qaeda, a continuare gli attacchi suicidi contro l’Amisom, la forza di pace dell’Unione Africana, presente sul territorio dal 2007.

Filippine: esercito espugna la roccaforte di Abu Sayyaf provocando 19 morti
L’esercito delle Filippine ha conquistato la roccaforte del gruppo separatista islamico di Abu Sayyaf, sull’isola meridionale di Jolo. Nei combattimenti durati oltre sei ore sono morti 19 miliziani. L’azione si è avvalsa dell’aiuto di rinforzi aerei che hanno bombardato la zona. La roccaforte era in grado di ospitare circa 500 persone in trincee e bunker.

Pakistan: arresti domiciliari per il presunto mandante dell’attentato di Mumbai
Disposti dalla magistratura pachistana gli arresti domiciliari per Hafiz Saeed, leader del movimento di rivendicazione integralista islamica e considerato il mandante della serie di attentati che sconvolsero la città di Mumbai il 26 novembre dello scorso anno, causando 195 vittime e 295 feriti. Dopo l’attentato, Saeed è stato arrestato e poi liberato per mancanza di prove ma il Pakistan ha contestato il rilascio chiedendo nuovi documenti all’India che li ha presentati lo scorso agosto. Intanto la minaccia credibile di nuovi attacchi ha spinto il premier australiano John Brumby a cancellare la tappa di una sua visita a Mumbai prevista per questa settimana, cui è seguito il disappunto del console indiano a Melbourne, Anita Nayar, secondo cui “si è persa una buona occasione per sostenere la lotta dell’India contro il terrorismo”.

Messico: narcotraffico provoca 14 morti a Ciudad Juarez
Continua a fare vittime il lucroso traffico di droga a Ciudad Juarez, considerata la città più pericolosa del Messico e crocevia del narcotraffico verso gli Stati Uniti. Altre 14 persone sono state assassinate nella giornata di ieri in un’ennesima guerra tra bande di trafficanti in un crescendo di violenze che le autorità messicane non riescono a fermare. I clan che si contendono il dominio del territorio sono quello di Juarez e di Sinaloa. Nel 2008 i morti sono stati 1683, bilancio che conferma la grande difficoltà da parte dell’esercito di riportare la situazione sotto controllo.

Cina
“Migliorare il livello di vita della popolazione e mantenere la stabilità sociale”. Sono alcune delle dichiarazioni del Presidente cinese, Hu Jintau, pronunciate ieri a 10 giorni dal 60mo anniversario della proclamazione della Repubblica popolare della Cina. “In nessun modo - ha aggiunto – è da imitare il sistema politico occidentale”.

Francia
Si apre oggi in Francia il processo contro l'ex primo ministro francese, Dominique de Villepin, accusato di aver partecipato ad una macchinazione per screditare il presidente Nicolas Sarkozy, durante la competizione per l'Eliseo nel 2007. L'affair coinvolge un cast d'eccezione tra cui il direttore generale del Fmi, Dominique Strauss Kahn. Le indagini si sono concentrate fino ad ora sull'ipotesi di un complotto contro Sarkozy il cui nome era misteriosamente comparso in una lista di conti sospetti nella finanziaria lussemburghese Clearstream.

Unesco – Votazione
Quarta votazione oggi all'Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura, per eleggere il nuovo direttore generale. Nessun candidato infatti ha ottenuto finora la maggioranza richiesta. In mancanza di una forte candidatura europea, resta favorito l’egiziano Farouk Hosni, nonostante le controverse polemiche innescate da alcune sue presunte dichiarazioni antisemite. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Gaia Ciampi)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 264
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