Comandante Nato in Afghanistan: senza riforzo di truppe, la missione fallirà
Alla luce della nuova escalation di attacchi della guerriglia talebana, che sta colpendo
sia la popolazione afghana sia i soldati della coalizione internazionale, gli Stati
Uniti e i Paesi dell’Alleanza Atlantica prendono in esame l’ipotesi di un ulteriore
rinforzo delle truppe, invocato dal comandate Nato in Afghanistan, il generale Stanley
McChrystal, in un rapporto all’esame della Casa Bianca. Il servizio di Marco Guerra:
Senza
rinforzi nei prossimi 12 mesi la missione militare internazionale “finirà verosimilmente
con un fallimento”. Dopo otto anni di guerra, suona come un ultimatum il monito lanciato
dal generale americano, Stanley McChrystal, comandante delle truppe Usa e Nato in
Afghanistan, in un rapporto presentato al segretario alla Difesa, Robert Gates, il
30 agosto scorso e di cui ha dato notizia ieri il Washington Post. Nel documento di
66 pagine si spiega che se non si riuscirà ad invertire lo slancio degli insorti,
definiti come un “nemico muscolare e sofisticato”, non sarà più possibile battere
l'insurrezione. Il documento è all'esame del presidente Obama e del suo team. Tuttavia
ieri lo stesso Obama si è detto “scettico” sull'invio di rinforzi in Afghanistan senza
una nuova strategia che non metta in pericolo ulteriori vite più di quanto avviene
adesso. È ancora prematuro parlare di rinforzi anche per un portavoce della Nato,
secondo cui l’aumento delle truppe sarà deciso solo al termine di una consultazione
che, nei prossimi giorni, coinvolgerà tutti i Paesi che partecipano alla missione
Isaf. Intanto sul terreno non si fermano gli attacchi della guerriglia. Nelle ultime
ore si sono registrate altre tre vittime statunitensi. Sale così a 53 il bilancio
dei caduti della coalizione internazionale nel mese di settembre.
Medio
Oriente Nuova fiammata di violenze al confine tra Israele e la Striscia di
Gaza. Ieri due attivisti palestinesi sono stati uccisi da un'unità militare israeliana
mentre erano intenti a deporre ordigni lungo la linea di demarcazione con lo Stato
ebraico. Nella notte un raid dell’aviazione israeliana ha distrutto tre ''tunnel di
contrabbando'' situati lungo la linea di confine fra Gaza e il territorio egiziano,
in risposta al lancio di alcuni razzi Qassam da parte dei palestinesi. Gli scontri
arrivano a meno di 48 ore dal vertice di domani a New York tra Obama, Netanyahu e
Abu Mazen per la ripresa del processo di pace.
Russia-Israele-Iran Il
governo d'Israele non si ritiene impegnato dalle assicurazioni che il presidente russo,
Dmitri Medvedev, ha affermato di aver ricevuto dal presidente israeliano, Shimon Peres,
a proposito di un presunto impegno dello Stato ebraico a non attaccare militarmente
l'Iran in risposta ai programmi nucleari di Teheran. Lo ha dichiarato stamani il portavoce
del Ministero degli Esteri, Avigdor Lieberman, secondo il quale lo Stato ebraico eviterà
“un'azione unilaterale'' contro l'Iran pur ricordando che ''tutte le opzioni sono
sul tavolo”.
Somalia In Somalia prosegue l’offensiva del gruppo radicale
islamico al Shabaab. Dopo una notte di combattimenti i ribelli hanno conquistato Yet,
villaggio del sud est del Paese, quasi al confine con l'Etiopia, fino a ieri nelle
mani delle truppe governative. Secondo fonti locali, sul terreno sarebbero rimasti
almeno 20 morti. I nuovi scontri fanno seguito al folle annuncio di ieri dello sceicco
Hassan Dahir Aweysl, considerato il braccio somalo di Al Qaeda, a continuare gli attacchi
suicidi contro l’Amisom, la forza di pace dell’Unione Africana, presente sul territorio
dal 2007.
Filippine: esercito espugna la roccaforte di Abu Sayyaf provocando
19 morti L’esercito delle Filippine ha conquistato la roccaforte del gruppo
separatista islamico di Abu Sayyaf, sull’isola meridionale di Jolo. Nei combattimenti
durati oltre sei ore sono morti 19 miliziani. L’azione si è avvalsa dell’aiuto di
rinforzi aerei che hanno bombardato la zona. La roccaforte era in grado di ospitare
circa 500 persone in trincee e bunker.
Pakistan: arresti domiciliari per
il presunto mandante dell’attentato di Mumbai Disposti dalla magistratura pachistana
gli arresti domiciliari per Hafiz Saeed, leader del movimento di rivendicazione integralista
islamica e considerato il mandante della serie di attentati che sconvolsero la città
di Mumbai il 26 novembre dello scorso anno, causando 195 vittime e 295 feriti. Dopo
l’attentato, Saeed è stato arrestato e poi liberato per mancanza di prove ma il Pakistan
ha contestato il rilascio chiedendo nuovi documenti all’India che li ha presentati
lo scorso agosto. Intanto la minaccia credibile di nuovi attacchi ha spinto il premier
australiano John Brumby a cancellare la tappa di una sua visita a Mumbai prevista
per questa settimana, cui è seguito il disappunto del console indiano a Melbourne,
Anita Nayar, secondo cui “si è persa una buona occasione per sostenere la lotta dell’India
contro il terrorismo”.
Messico: narcotraffico provoca 14 morti a Ciudad
Juarez Continua a fare vittime il lucroso traffico di droga a Ciudad Juarez,
considerata la città più pericolosa del Messico e crocevia del narcotraffico verso
gli Stati Uniti. Altre 14 persone sono state assassinate nella giornata di ieri in
un’ennesima guerra tra bande di trafficanti in un crescendo di violenze che le autorità
messicane non riescono a fermare. I clan che si contendono il dominio del territorio
sono quello di Juarez e di Sinaloa. Nel 2008 i morti sono stati 1683, bilancio che
conferma la grande difficoltà da parte dell’esercito di riportare la situazione sotto
controllo.
Cina “Migliorare il livello di vita della popolazione
e mantenere la stabilità sociale”. Sono alcune delle dichiarazioni del Presidente
cinese, Hu Jintau, pronunciate ieri a 10 giorni dal 60mo anniversario della proclamazione
della Repubblica popolare della Cina. “In nessun modo - ha aggiunto – è da imitare
il sistema politico occidentale”.
Francia Si apre oggi in Francia
il processo contro l'ex primo ministro francese, Dominique de Villepin, accusato
di aver partecipato ad una macchinazione per screditare il presidente Nicolas Sarkozy,
durante la competizione per l'Eliseo nel 2007. L'affair coinvolge un cast d'eccezione
tra cui il direttore generale del Fmi, Dominique Strauss Kahn. Le indagini si sono
concentrate fino ad ora sull'ipotesi di un complotto contro Sarkozy il cui nome era
misteriosamente comparso in una lista di conti sospetti nella finanziaria lussemburghese
Clearstream.
Unesco – Votazione Quarta votazione oggi all'Unesco,
l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura, per
eleggere il nuovo direttore generale. Nessun candidato infatti ha ottenuto finora
la maggioranza richiesta. In mancanza di una forte candidatura europea, resta favorito
l’egiziano Farouk Hosni, nonostante le controverse polemiche innescate da alcune sue
presunte dichiarazioni antisemite. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra
e Gaia Ciampi) Bollettino del Radiogiornale della
Radio Vaticana Anno LIII no. 264 E' possibile ricevere gratuitamente,
via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La
richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.