No a menzogne e egoismi nelle comunità religiose e civili: così il Papa, che esprime
profondo dolore per l’attentato in Afghanistan e annuncia il viaggio in Repubblica
ceca
Superare menzogne e egoismi per attingere alla sapienza di Dio: è l’invito del Papa
che, all’Angelus a Castel Gandolfo, denuncia la tendenza a non rispettare la verità
e a abbandonarsi a vendetta e odio. Poi, parole di dolore per l’attentato in Afghanistan
con un appello alla pace e l'annuncio del prossimo viaggio in Repubblica ceca, che
come l'Europa "ha bisogno di ritrovare le ragioni della fede e della speranza.” Il
servizio di Fausta Speranza:
Chi è chiamato
ad essere promotore e “tessitore” di pace nelle comunità religiose e civili, nei rapporti
sociali e politici e nelle relazioni internazionali, è il primo ad essere interpellato
dalle parole del Papa che parla di “scorie della menzogna e dell’egoismo”. Anche se
– aggiunge il Papa – l’appello è per tutti. Ai nostri giorni – dice Benedetto XVI
– “si constata non di rado un carente rispetto della verità e della parola data, insieme
ad una diffusa tendenza all’aggressività, all’odio e alla vendetta”. “Forse – spiega
– è dovuto anche a “certe dinamiche proprie delle società di massa”. Ma è possibile
disintossicarsi da tutto ciò ci ricorda con forza il Papa:
“Perché
non attingere dalla fonte incontaminata dell’amore di Dio la sapienza del cuore, che
ci disintossica dalle scorie della menzogna e dell’egoismo?”. Il
Papa prende spunto dalla Lettera di Giacomo proposta nella Liturgia di oggi, in cui
si contrappone la vera sapienza dalla falsa sapienza. Una è “terrestre, materiale
e diabolica”, l’altra “che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole,
piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera”. Il Papa spiega ancora
una volta che la Sacra Scrittura ci conduce a “riflettere su aspetti morali dell’umana
esistenza, ma a partire da una realtà che precede la stessa morale, cioè dalla vera
sapienza”.
“Come Dio dal quale proviene, la sapienza
non ha bisogno di imporsi con la forza, perché detiene il vigore invincibile della
verità e dell’amore, che si afferma da sé. Perciò è pacifica, mite e arrendevole;
non usa parzialità, né tanto meno ricorre a bugie; è indulgente e generosa, si riconosce
dai frutti di bene che suscita in abbondanza". “Per
fare opere di pace bisogna essere uomini di pace”, sottolinea il Papa.
“Se
ciascuno, nel proprio ambiente, riuscisse a rigettare la menzogna e la violenza nelle
intenzioni, nelle parole e nelle azioni, coltivando con cura sentimenti di rispetto,
di comprensione e di stima verso gli altri, forse non risolverebbe tutti i problemi
della vita quotidiana, ma potrebbe affrontarli più serenamente ed efficacemente". Dopo
la preghiera mariana, il pensiero del Papa va alle “numerose situazioni di
conflitto che esistono nel mondo” da cui “giungono quasi quotidianamente, tragiche
notizie di vittime sia tra i militari che tra i civili”. “Non possiamo abituarci”,
dice il Papa che esprime “profonda riprovazione” e “sconcerto”. In particolare, esprime
“profondo dolore” per “il gravissimo attentato in Afghanistan ad alcuni militari italiani”. “Mi unisco con la preghiera alla sofferenza dei familiari e delle comunità
civili e militari e, al tempo stesso, penso con eguali sentimenti di partecipazione
agli altri contingenti internazionali, che anche di recente hanno avuto vittime e
che operano per promuovere la pace e lo sviluppo delle istituzioni, così necessarie
alla coesistenza umana". Il Papa
assicura la sua preghiera e lancia un appello:
“Desidero
qui anche rinnovare il mio incoraggiamento alla promozione della solidarietà tra le
Nazioni per contrastare la logica della violenza e della morte, favorire la giustizia,
la riconciliazione, la pace e sostenere lo sviluppo dei popoli partendo dall’amore
e dalla comprensione reciproca". Poi l’annuncio del prossimo
viaggio, da sabato 26 settembre a lunedì 28, nella Repubblica Ceca, con soste a Praga,
a Brno, in Moravia, e a Stará Boleslav, luogo del martirio di san Venceslao, patrono
principale della Nazione.
“La Repubblica Ceca
si trova geograficamente e storicamente nel cuore dell’Europa, e dopo essere passata
attraverso i drammi del secolo scorso, ha bisogno, come l’intero Continente, di ritrovare
le ragioni della fede e della speranza". “Sulle orme del
mio amato predecessore Giovanni Paolo II, che visitò quel Paese per ben tre volte,
- dice il Papa - anch’io renderò omaggio agli eroici testimoni del Vangelo, antichi
e recenti, e incoraggerò tutti ad andare avanti nella carità e nella verità”.
Nei
saluti in varie lingue il Papa è tornato sul concetto di sapienza: in francese l’invito
a ricordare che “l’importante non è essere primo ma servitore”; in inglese, la riflessione
che “chi desidera essere il più grande deve diventare il servitore di tutti”. In spagnolo,
un saluto al gruppo della Academia Superior de la Policía Nacional di Colombia. In
ceco, un ringraziamento per le preghiere e la richiesta di continuare a pregare perché
“la Visita pastorale contribuisca al rafforzamento della fede, della speranza e della
carità nel Popolo ceco”. In sloveno, il pensiero alla festa domani di San Matteo,
Apostolo ed Evangelista, con un saluto particolare ai pellegrini della Parrocchia
del Sacro Cuore di Gesù di Janova Lehota.
In polacco,
il Papa ricorda che si celebra oggi in Polonia la Giornata dei Mezzi di Comunicazione
Sociale ed esprime “particolari parole di gradimento e di riconoscenza alle redazioni
cattoliche dei media in Polonia, che festeggiano il 20° anniversario della loro attività”.
“Auguro – dice - a tutti gli operatori nel settore delle comunicazioni sociali di
propagare una cultura del rispetto, del dialogo e dell’amicizia”.
Infine
in italiano un pensiero particolare a due scolaresche di Castel Gandolfo: la Scuola
Pontificia Paolo VI e la Scuola Maestre Pie Filippini, al gruppo dell’UNITALSI di
Martina Franca e ai partecipanti all’Ecorally di San Marino. E il saluto di “arrivederci”
alla comunità di Castel Gandolfo, ricordando che domenica prossima il Papa sarà nella
Repubblica Ceca, e nella settimana seguente rientrerà in Vaticano.