La visita del Papa nella nuova sede della Specola Vaticana a Castel Gandolfo
Benedetto XVI oggi pomeriggio visiterà la nuova Sede della Specola Vaticana nelle
Ville Pontificie a Castel Gandolfo. Al microfono di Emer McCarthy ascoltiamo il direttore
della Specola, il padre gesuita José Gabriel Funes:
R. - Noi
siamo molto contenti di poter accogliere il Santo Padre che viene in visita per benedire
i nuovi locali della Specola Vaticana. Con questa visita inizia una nuova tappa nella
storia della Specola Vaticana. La Specola si è trasferita dal Vaticano nel Palazzo
Pontificio di Castel Gandolfo e adesso qui, in questi nuovi locali. Per noi è’ sempre
una grande sfida. Siamo contenti di poter servire la Chiesa e il Santo Padre in questa
missione che è molto specifica e che richiede uomini preparati scientificamente perché,
come si sa, la ricerca scientifica è difficile, è un lavoro che richiede molti anni
di preparazione e un grande sforzo nel dedicarsi a essa.
D.
– Dove si trova adesso la Specola e qual è il suo significato?
R.
- Ci troviamo a due chilometri da dove eravamo prima, e siamo un po’ al confine con
le Ville Pontificie, alla frontiera, e questa può essere un’immagine che spiega anche
il significato della Specola: noi vogliamo essere al confine della Chiesa, in dialogo
con il mondo della scienza e della cultura. Da una parte siamo molto vicini al Santo
Padre, alla Santa Sede, perché siamo Specola Vaticana, siamo un osservatorio confessionale,
e dall’altra parte siamo in dialogo e in collaborazione con scienziati, astronomi,
che sono di altre religioni, di altre culture, anche con quelli che non credono in
Dio, e anche da questo punto di vista è significativo.
D.
– Il vostro trasferimento è dovuto anche al fatto che il lavoro della Specola sta
crescendo…
R. – Sì, cresce. Vengono anche dei giovani
gesuiti, oltre alle scuole e ai convegni che organizziamo già da tempo. Abbiamo molte
visite dei nostri colleghi. La storia e l’astronomia sono per noi importanti filoni
di ricerca e questo si realizza qui perché qui abbiamo gli strumenti, la collezione
di meteoriti, che è la cosa più preziosa che abbiamo qui a Castel Gandolfo; quindi
cresce l’attività della Specola Vaticana e a metà ottobre ci sarà una mostra ai Musei
Vaticani che riguarda un po’ gli strumenti astronomici dal tempo di Galileo fino ad
oggi.(Montaggio a cura di Maria Brigini)