Il secondo volume su San Bonaventura, nell'Opera Omnia del Papa, edita in Germania
A 50 anni dalla stesura vede la luce l’edizione integrale della tesi di abilitazione
alla docenza del giovane Joseph Ratzinger, dedicata a San Bonaventura. Si tratta del
secondo volume della “Gesammelte Schriften” (Opera Omnia) del Papa - dopo il primo
dedicato a scritti sulla liturgia – pubblicato dall’editore Herder in Germania. L’opera
è stata presentata a Benedetto XVI, domenica scorsa a Castel Gandolfo, dal vescovo
di Ratisbona mons. Gerhard Ludwig Müller, che ha promosso l’iniziativa, insieme alla
curatrice Marianne Schlosser. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Desideravo
fosse un’edizione ‘storica’, che offrisse cos’ì com’era un testo concepito in un lontano
passato, lasciando alla ricerca la possibilità di trarne utilità anche oggi”: scrive
il Papa nella premessa del libro, che indaga sul concetto di Rivelazione e sulla teologia
della storia di Giovanni di Fidanza, che divenne fra Bonaventura, santo francescano
e dottore della Chiesa, “il più significativo rappresentante della corrente agostiniana
nella teologia medievale”. Il “mio compito – ricorda Benedetto XVI riferendosi alla
stesura della sua tesi – era quello di cercare di scoprire come Bonaventura avesse
inteso la Rivelazione e se per lui esistesse qualcosa di simile a un’idea di ‘storia
della salvezza’”. Sì, perché – spiega il Papa – “se la Rivelazione nella teologia
neoscolastica era stata intesa essenzialmente come trasmissione divina dei misteri,
che restano inaccessibili all’intelletto umano, oggi la Rivelazione viene considerata
una manifestazione di sé da parte di Dio in un’azione storica e la storia della salvezza
viene vista come elemento centrale della Rivelazione”. “Un compito difficile” da affrontare
per il giovane Ratzinger, poiché – sottolinea l’autore stesso - “la parola revelatio,
che è comune alla neoscolastica e alla teologia medievale, non significa, come si
è andato evidenziando, la stessa cosa nella teologia medievale e in quella moderna”.
Da qui la necessità di accantonare “i nostri concetti” “per capire cosa Bonaventura
intendesse per Rivelazione”, in realtà un gran numero di concetti: revelatio, doctrina,
fides, e così via, per cui solo “una visione d’insieme di questi concetti e delle
loro asserzioni - anticipa il Papa nella premessa - fa comprendere l’idea di Rivelazione
in San Bonaventura”. Del resto “la questione dell’essenza della Rivelazione e il fatto
di riproporla, che è il tema del libro – conclude il Papa – hanno ancora oggi una
loro urgenza, forse anche maggiore che in passato".