Il Consiglio per i diritti umani accusa Israele e Hamas di crimini di guerra nel conflitto
a Gaza
Israeliani e palestinesi colpevoli di “crimini di guerra e contro l’umanità” durante
il recente conflitto nella Striscia di Gaza. A denunciarlo è un rapporto del Consiglio
per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha esaminato molti dei fatti avvenuti
otto mesi fa e che ha suscitato vive reazioni da parte di Hamas e del governo israeliano.
Ma quali conseguenze potrà avere ora questo documento? Giancarlo La Vella lo
ha chiesto a Eric Salerno, esperto di Medio Oriente del quotidiano “Il Messaggero”:
R. – Israele
teme, ovviamente, che possano mandare il fascicolo al Tribunale internazionale per
i crimini di guerra all’Aja. Si stanno lamentando molto – a Tel Aviv, a Gerusalemme,
al ministero degli Esteri – per il fatto che, tutto sommato, non hanno fatto abbastanza
per contrastare queste accuse. E’ vero che nel documento si parla poco di quello che
ha fatto Hamas, e si parla molto di quello che ha fatto invece Israele: ma non sono
cose nuove, sono cose che erano state dette mentre era in corso quella guerra, quell’attacco
israeliano a Gaza. Si conosceva buona parte di queste cose. I gruppi umanitari israeliani
che avevano recepito da Gaza molte delle notizie che uscivano da quel territorio,
avevano già denunciato una serie di crimini di guerra. E’ evidente che oggi Israele
dovrà rispondere in qualche modo e forse sarebbe utile se Israele non rispondesse
come ha sempre risposto alle Nazioni Unite: “Non ci interessa!”
D.
– Eventuali risvolti positivi – ad esempio, abbandonare la logica dl conflitto armato
per avvicinarsi di più a quello che potrebbe essere un dialogo …
R.
– Sì, le cifre parlano chiaro. Israele deve trovare un’altra via. Ma anzi, hanno detto:
“Accusandoci di queste cose, rendono ancora più difficile il negoziato”. Quindi, questo
non aiuterà assolutamente il negoziato. Almeno, dal punto di vista israeliano.
D.
– La decisione della Commissione Onu evidenzia una sorta di frattura con il Consiglio
di Sicurezza, che nei confronti di Israele ha sempre avuto un atteggiamento meno severo?
R.
– Il Consiglio di Sicurezza ha i membri permanenti che hanno un peso notevole: gli
Stati Uniti, che hanno sempre posto il veto sulle condanne a Israele e alla politica
che Israele stava portando avanti in quel momento … Perciò, più che una frattura è
un segnale che ancora una volta c’è una parte della comunità internazionale che non
vuole giustificare tutto quello che fa Israele.