2009-09-16 15:15:00

Due giorni di riflessioni a Roma sulla famiglia soggetto di evangelizzazione


La famiglia protagonista dell’azione missionaria nella società. Il messaggio è stato lanciato dal seminario “Famiglia, soggetto di evangelizzazione” organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, che ha riunito a Roma il 10 e l'11 settembre decine di coppie di tutto il mondo e sacerdoti impegnati nella pastorale familiare. Mons. Carlos Simón Vázquez, sottosegretario del dicastero vaticano, ha spiegato a Zenit che la riflessione si è concentrata in particolare sul magistero del Concilio Vaticano II, sulla Costituzione Gaudium et Spes e sull'Esortazione Apostolica Familiaris Consortio, firmata da Giovanni Paolo II dopo il Sinodo sulla Famiglia del 1980. La famiglia, constata, “è chiamata a rendere presente questo Dio nella storia”, come spiega la Gaudium et Spes, presentandola come “soggetto che deve rendere realtà i presupposti che pone nella prima parte del documento: ad esempio, deve essere presente nel servizio internazionale, nel servizio alla società, alla cultura, negli altri servizi in cui la Chiesa ha qualcosa da dire”. Mons. Vázquez ha osservato che la famiglia è ridotta a un “oggetto” e non a un “soggetto” evangelizzatore “quando vediamo in essa un oggetto che fa cose, che risolve problemi...”. “La famiglia fa tutto questo, ma in primo luogo è un essere amato da Dio. La sua azione è quindi il suo essere – ha aggiunto –. Non è una specie di soluzione dei problemi, ma compie questa missione perché ha vissuto una vocazione che Dio le ha dato nell'amore”. La famiglia, indica il sacerdote, “è il luogo della gratuità, della generosità, dove tutti trovano un motivo per sperare e per essere sicuri, non per ciò che hanno ma per quello che sono, e questa è la traduzione della dinamica dell'amore”. Padre Leopoldo Vives, ex segretario di Famiglia e Vita della Commissione dell'apostolato secolare della Conferenza episcopale spagnola, ha partecipato al simposio per mostrare il ruolo protagonista della famiglia alla luce della nuova enciclica di Benedetto XVI, 'Caritas in veritate'. “Il progresso della società passa per il progresso della famiglia”, ha spiegato. In questo senso, ha sottolineato due aspetti. “Il primo è la relazione della verità con l'amore: il progresso umano dev'essere integrale e questo non può avvenire se non nella relazione interpersonale, quindi una relazione d'amore”. “Se questa relazione d'amore non si vive in conformità alla persona vera, lo sviluppo è fittizio e può esserci un grande sviluppo economico ma non nella persona”, ha aggiunto. Un altro punto, ha proseguito, “è l'apertura alla trascendenza dell'uomo che va al di là di un orizzonte terreno. Senza di questa siamo fuori dalla verità integrale dell'uomo, e quindi fuori dal suo vero bene, e ci troveremmo nuovamente in uno sviluppo fittizio”. Padre Vives sottolinea in particolare il brano dell'Enciclica del Papa in cui mostra “la relazione tra la famiglia e la Trinità: come vive della sua comunione d'amore e della comunione del Dio trinitario. Sicuramente lì è la vera pienezza dell'uomo non solo sulla terra, ma nella piena comunione con Dio in cielo”. (M.G.)







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