Dai rotoli del Mar Morto un Deuteronomio "samaritano"
Per ora il frammento, grande come il palmo di una mano, è stato mostrato solo in fotografia
dal board dell'università californiana che lo ha acquistato, insieme ad altri quattro
piccoli resti dei rotoli del Mar Morto che riportano parti dell'ultimo libro del Pentateuco
(a eccezione di un papiro che riporta un brano del libro di Daniele). Il più interessante
dei frammenti conservati ora nella cassaforte dell'Azusa Pacific University, quello
che più ha attirato l'attenzione dei media - "finalmente il testo originale del Deuteronomio"
ha dichiarato al "Los Angeles Times" l'autorevole studioso James H. Charlesworth,
docente di studi neotestamentari al Princeton Theological Seminary - contiene un passo
del libro (27, 4) in cui sono raccolti i discorsi di Mosè alla nazione ebraica. Nel
brano - riferisce l'Osservatore Romano - il legislatore prescrive a chi sarebbe entrato
nella terra promessa di costruire un altare di pietra oltre la riva destra del Giordano,
sul monte Garizìm. È questo il particolare che ha indotto Charlesworth a parlare di
originalità del testo: in quello prevalente in seguito il luogo indicato è infatti
il monte Ebal. Ma il Pentateuco samaritano - una versione fissata a partire dal IV
secolo avanti l'era cristiana - attesta già la lezione Garizìm, luogo sacro appunto
ai samaritani. Questa lezione originaria, sostenuta d'altronde da altri passi del
Deuteronomio (11,29 e 27,12), è stata poi modificata in Ebal a causa della polemica
ebraica contro i samaritani. Come era noto da tempo e ora viene confermato dal frammentino
qumranico. (R.P.)