2009-09-14 15:31:01

Ripresa lenta in Europa a un anno dal crollo della Lehman Brothers


In Europa stiamo uscendo dalla recessione ma il livello di incertezza resta elevato. Così la Commissione europea presenta le previsioni intermedie e conferma che il Pil di Eurolandia e dell'intera Ue si attesterà alla fine del 2009 a quota - 4%, l’inflazione a + 4%. Il commissario Ue agli affari economici e monetari, Almunia, afferma che “la situazione è migliorata, ma un'economia debole continuerà ad avere conseguenze sull'occupazione e sulle finanze pubbliche''. Fausta Speranza ha intervistato l’economista Giacomo Vaciago:RealAudioMP3

R. – E' una ripresa che crea pochi posti di lavoro perché l’industria sta ancora cercando di recuperare competitività; però, dobbiamo anche di nuovo dirci la verità: di riforme, in due anni, parlamenti e governi non ne hanno fatte e rimane una situazione fragilissima! Non si possono neppure escludere altri fallimenti di banche.

 
D. – Professore, a proposito di questo: 24 e 25 settembre, il vertice di Pittsburgh proprio sulle regole. E’ stato detto "fine dei paradisi fiscali" e forse su questo qualche passo avanti è stato fatto, ma bisogna vedere fino a che punto… Poi c’è il discorso dei bonus alle banche ... da rivedere, ma anche – di fondo – tutte queste regole che ancora aspettano di essere scritte … E’ così?

 
R. – Allora: il mondo è globale. Le banche operano in 200 Paesi. L’industria è globale anche lei; i governi sono rimasti nazionali. Le autorità di vigilanza addirittura frantumate anche negli Stati Uniti in tante piccole competenze. C’è necessità di governare il mondo globale: Pittsburgh è la terza riunione di questo G20 che dovrebbe essere utile proprio per stabilire regole e comportamenti comuni.

 
D. – Ma da dove cominciare? Quali sarebbero le regole-base?

 
R. – La riflessione, logicamente, dovrebbe essere: chi fa cosa e come? E quindi, riscrivere i codici delle regole. Le banche possono fare quello che vogliono? Possono guadagnare come vogliono, facendo speculazioni o cose utili come finanziare gli investimenti? Ricominciando a mettere ordine, chi regola poi deve anche decidere quali sono le attività ammesse e quelle vietate e poi deve anche decidere, alla fine, a chi vanno gli utili di tutto ciò. In questo momento, è di moda discutere dei compensi eccessivi ai banchieri. Io vorrei sapere: li paghiamo troppo ma fanno cose utili, o li paghiamo troppo e fanno cose pericolose? E’ facile prendersela con i guadagni dei banchieri – oggi è di moda, a destra e a sinistra: il populismo è sempre in agguato – però io, da studioso, vorrei che anzitutto decidessimo cosa fanno di utile, i banchieri…

 
D. – Forse potremmo cominciare con il dire quello che non dovrebbero fare, cioè le speculazioni…

 
R. – Bè, diciamo che si è guadagnato troppo, negli anni scorsi, comprando e vendendo in modo indiscriminato attività patrimoniali, finanziarie che si sapeva contenere al loro interno rischi eccessivi. Dai sub-prime – mutui con un’alta probabilità di non rimborso – cartolarizzati e venduti in tutto il mondo anche a quelli che una volta chiamavamo “orfani e vedove”, cioè risparmiatori non tutelati: questa è stata un’attività al confine con il crimine! Perché vendere cose che sono molto pericolose a risparmiatori non consapevoli, una volta era un reato!

 
Un anno fa la Lehman Brothers falliva. Al crac del colosso finanziario statunitense, consumato tra il 12 e 14 settembre 2008, faceva seguito quello di altre 107 banche americane, di cui la maggior parte solo nel 2009. E ciò a dimostrazione che, anche se il peggio della crisi economica mondiale è ormai alle spalle, molte difficoltà restano. Il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3

Wall Street quel giorno cambiò volto: seguirono, infatti, l’acquisizione di Merryl Lynch da parte di Bank of America, i salvataggi di AEG e il cambio di status di Goldman Sachs e Morgan Stanley. Ma nella sostanza, un anno dopo non molto è cambiato nel sistema finanziario Usa: le maggiori banche hanno ristrutturato ben poco, l’occupazione nell’industria finanziaria è scesa solo dell’8 per cento e i compensi dei manager sono tornati ai livelli del passato. L’amministrazione Obama ha proposto una riforma finanziaria che sta incontrando difficoltà in Congresso e le banche continuano a vendere e a scambiare prodotti derivati non regolamentati. Tanto che, proprio oggi, il presidente americano pronuncerà un discorso a New York per premere affinché la sua riforma venga passata rapidamente. Obama ricorderà che gli stessi economisti che avevano previsto il collasso, hanno messo in guardia da una crisi ancora maggiore se i rischi sistemici non verranno affrontati. Intanto, sono ancora discordi i giudizi su come l’amministrazione Bush prima e quella Obama dopo hanno affrontato la crisi. Secondo il New York Times, il panico dovuto al crollo di Lehman ha però probabilmente prevenuto una catastrofe: lasciarla fallire, dunque, si sarebbe rivelato una mossa fortunata.







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