Rivoluzione virtuale a Cuba: l'accesso a internet quasi completamente libero
Negli ultimi anni, a Cuba, sempre più cittadini hanno sfidato le rigide leggi di accesso
al Web, aprendo nuovi spazi virtuali per analizzare e criticare liberamente il sistema
politico del Paese. E, si legge su Avvenire, alla fine il regime dell’Avana ha deciso
di voltare pagina. Dopo anni di contrasto tra le autorità e i blogger, ieri, è arrivata
la svolta. Il ministro delle Comunicazioni Ramiro Valdes ha sancito, con una risoluzione,
la connessione libera. I cubani che, a causa dell’arretratezza tecnologica non dispongono
di linee private, da oggi possono navigare in rete dagli uffici postali, trasformati
in cyber café. E l’accesso è consentito a qualunque tipo di sito e non solo alla lista
governativa di pagine consigliate. Prima i cittadini potevano consultare legalmente
solo queste ultime. Finisce così il monopolio statale sull’informazione, anche se
i siti più anticastristi continueranno ad essere inaccessibili. A disposizione, invece,
tutti i giornali del mondo. (S.G.)