Migliaia di persone contro la riforma sanitaria di Obama
Negli Stati Uniti, per la prima volta dalla sua elezione, una grande folla è scesa
in piazza per manifestare contro il presidente, Barack Obama, e la sua riforma sanitaria.
I manifestanti lo accusano di “statalismo”. Valentina Fizzotti 00:01:14:59
“La riforma sanitaria di Obama mi farà ammalare”, c’era scritto su uno dei
cartelli sollevati dalle decine di migliaia di persone che ieri a Washington hanno
marciato dalla Casa Bianca alla sede del Congresso americano. Per chi protesta, accusando
il governo di guardare addirittura al socialismo sovietico o cubano, la riforma che
punta a offrire assistenza al 97 per cento degli americani costa troppo e peserà tutta
sulle tasche dei contribuenti: “Nati liberi, tassati a morte”, scandiscono i manifestanti
davanti a Capitol Hill. Intanto a Minneapolis il presidente difendeva la sua riforma
davanti a una platea di 15mila sostenitori. Obama ha detto non accetterà lo status
quo, “non questa volta”: la riforma, ha messo in chiaro, resta la sua priorità e non
permetterà che le cose restino come sono. La Chiesa cattolica americana, che ha chiesto
più volte una riforma che garantisca l’assistenza per tutti e il rispetto della vita,
aveva apprezzato il discorso pronunciato mercoledì da Obama davanti al Congresso,
in cui il presidente ha promesso che nessun finanziamento federale andrà all’aborto.
Le polemiche sul tema, però, non si placano: i gruppi antiabortisti temono che l’interruzione
di gravidanza resti inserita nei servizi sanitari offerti dallo Stato come nella bozza
presentata. E la tensione resta molto alta: venerdì un attivista pro-life è stato
assassinato mentre stava manifestando davanti a una scuola del Michigan.