Italia: la sanatoria per colf e badanti stenta a decollare
"A piu' di dieci giorni dall'inizio della regolarizzazione di colf e badanti extracomunitari
senza permesso di soggiorno, i numeri forniti dal Ministero dell'Interno deludono
le aspettative”. Lo sostiene l'Associazione nazionale datori di lavoro domestico,
che denuncia soprattutto una forte preoccupazione da parte delle famiglie italiane,
a fronteggiare le spese richieste per la sanatoria. Ce ne parla Cecilia Seppia.
La sanatoria
per colf e badanti stenta a decollare. Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno
infatti a fronte delle 750 mila domande previste, sarebbero ad oggi solo 46 mila le
richieste inviate dai datori di lavoro per mettere in regola collaboratori domestici.
Il Viminale parla di una partenza lenta ma confida in una rapida ripresa a fine mese,
per l’opposizione si tratta di un provvedimento che non prende in considerazione i
reali bisogni delle famiglie. La mancata corsa in ogni caso potrebbe dipendere da
diversi fattori, come spiega Liliana Ocmin segretario confederale
della Cisl: “Sostanzialmente i problemi sono due. Da un lato, il requisito
per l’assunzione delle collaboratrici familiari: oggi viene richiesto il reddito di
20 mila euro. Dall’altro, il datore di lavoro fa un poco i conti, perché non sono
soltanto i 500 euro forfettari cui deve far fronte, ma anche i contributi pregressi
e successivi. Quindi, si deve anche considerare il budget che poi comporterà mensilmente,
più il vincolo di minimo 20 ore. Un altro particolare sulle colf è se svolgono lavori
ad ore in diverse famiglie. Quindi, concilia anche con l’esigenza economica, perché
non è detto che mi debbano per forza servire quattro ore al giorno, posso anche fare
in modo diverso, in maniera da contenere i costi e nello stesso tempo metterla in
regola”. Cifre alla mano, comunque per i sindacati si tratta di una legge
inadeguata che penalizza le categorie più deboli, ancora Liliana Ocmin: “Sarebbe
importante anche dare delle agevolazioni, affinché le stesse non gravino sulla famiglia.
Proviamo a pensare che chi ne avrà più bisogno sicuramente sono gli anziani a basso
reddito, potrebbero anche essere delle madri sole o delle persone in situazioni più
difficili, della gente meno abbiente. Non si può dare una risposta solo a coloro che
se lo possono permettere, perché non si tratta di un lusso”. L’universo sommerso
dei lavoratori stranieri pagati in nero rischia dunque di rimanere tale, ma intanto
il governo promette assistenza alle famiglie e maggiore chiarezza sulla tempistica
e i procedimenti per la regolarizzazione di colf e badanti.