Il cardinale Tettamanzi ai musulmani per la fine del Ramadan: "insieme contro la povertà"
"Insieme per vincere la povertà: la povertà materiale di chi non ha cibo per il corpo,
la povertà spirituale di chi è ostacolato nella possibilità di nutrire facilmente
il proprio spirito religioso, la povertà culturale degli atteggiamenti intolleranti
e fondamentalisti, uguali e contrari, che purtroppo non mancano nei nostri mondi cristiano
ed islamico". È questa la strada comune che l’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi
Tettamanzi, prospetta nel messaggio rivolto ai musulmani per la fine del Ramadan (20
e 21 settembre), messaggio che si affianca a quello inviato dal Pontificio Consiglio
per il Dialogo Interreligioso. Prima di tutto, spiega il porporato, facendo riferimento
all’Expo 2015 di Milano dal tema "Nutrire il pianeta", occorre vincere la battaglia
contro la fame e, per riuscirvi, è indispensabile "collaborare insieme in qualche
iniziativa con il comune scopo di sensibilizzare le coscienze dei cittadini ad un
impegno personale e sociale di solidarietà". In secondo luogo - si legge sul sito
dell'arcidiocesi di Milano -, recuperando il valore della sobrietà, bisogna invertire
la tendenza che consente "a una minoranza privilegiata dell’umanità di consumare la
stragrande maggioranza dei beni prodotti dalla terra". Infine, la battaglia contro
la povertà culturale, perché "negare ad esseri umani la possibilità di nutrire lo
spirito in conformità alla propria tradizione religiosa è uno dei più gravi attentati
alla vita e alla pace sul nostro pianeta. È pertanto un dovere di tutti, musulmani
e cristiani, vincere quella povertà culturale che è il terreno in cui nascono e si
sviluppano le forme incivili e intolleranti del fanatismo fondamentalista che nega
l’altrui libertà di culto". (S.G.)