Il cardinale Bagnasco: "l'amore di Dio ci richiede grande impegno"
"Scoprirci amati da Dio deve piegarci per la commozione e renderci terribilmente responsabili:
non c’è nulla di più grave e serio che essere responsabili dell’amore da cui siamo
amati". Questo il forte richiamo lanciato dall’arcivescovo di Genova e presidente
della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, ieri nell’omelia tenuta nel capoluogo ligure
in occasione dell’apertura delle celebrazioni per il quinto centenario della morte
di Santa Caterina da Genova. "Dire che il centro della nostra fede è Dio che ama l’umanità
fino al sacrificio estremo – ha detto il porporato – non è una poesia che rende il
cristianesimo una religione edulcorata, così che, in fondo, alla fine tutto si aggiusta
senza troppo impegno e soprattutto senza fatica". Santa Caterina, ha sottolineato
il cardinale, "è stata una mistica: per questo ha inciso sulla storia". Caterina Fieschi
Adorno – ricorda Avvenire – è nata nel 1447 e ha fondato la "Compagnia del divino
amore". Morta il 14 settembre 1510, è stata proclamata santa nel 1737 e dal 1943 è
patrona secondaria degli ospedali italiani. (S.G.)