Mons. Nunnari: risvegliare la coscienza del sud d'Italia
"Consistenti e incisive scelte politiche di assistenza, sostegno al reddito e inserimento
nel mercato del lavoro" per sostenere il Mezzogiorno di fronte alla crisi economica.
A chiederle è il presidente Napolitano in un messaggio inviato ieri ai partecipanti
ad un convegno a Napoli sul crescente disagio sociale nel meridione. Napolitano elogia
il “prezioso contributo” offerto dalla Chiesa e dalle tante forze di volontariato
per la “costruzione di una società più giusta, coesa e solidale”. Solo pochi giorni
fa in un’omelia era stato l’arcivescovo di Cosenza Bisignano, mons. Salvatore Nunnari,
a denunciare l’assenza delle istituzioni regionali e nazionali nel Mezzogiorno e ad
invocare “seri progetti di crescita economica”. Paolo Ondarza lo ha intervistato.
R. – Progettiamo
con serietà. Cosa può dare questa povera terra derubata? Derubata all’esterno ed anche
all’interno ad opera della mafia. I nostri giovani sono sulla strada con una laurea,
una valigia, un computer e via ... al nord. D. – Da quanto le
istituzioni sono assenti? R. – In quest’ultimo periodo sono
paurosamente assenti. Basti pensare anche al discorso della malasanità in Calabria. D.
– Quanto desiderio c’è di riscatto da parte della gente? R.
– La gente si è rassegnata. Come Chiesa dobbiamo risvegliare le coscienze e dare alla
politica la giusta tonalità di un servizio all’uomo. D. – Di
sud si parla tanto. Ora c'è anche il dibattito sulla nascita di un partito del sud.
Quanto questa soluzione potrebbe contribuire nel dare una risposta ai problemi del
Mezzogiorno? R. – Io lo vedo come una disdetta. Qui non si tratta
di contrapporre la Lega del nord ed il partito del sud. L’Italia deve salvarsi insieme.
Il nord avrà la tecnica ma il sud ha anche il cuore. Ci vuole l’uno e l’altro. Abbiamo
bisogno di un partito della nostra nazione. D. – Oltre all’assenza
delle istituzioni che lei lamentava, quanto contribuisce alla mancanza di uno sviluppo
del Mezzogiorno la mentalità locale? R. – La mafia è una terribile
piovra. Quello meridionale è un popolo che non solo vive nel bisogno, ma si trova
a subire anche la mafia. Quando a Palermo hanno messo in carcere Totò Riina, qualcuno
scrisse: "Almeno la mafia ci dava lavoro”. E’ davvero terribile. L’antistato va sconfitto,
perché sia lo Stato a guidare ancora le sorti di un popolo che nel sud è stato abbandonato
e molte delle sue attese sono andate deluse.