2009-09-12 14:14:27

Mons. Crepaldi al Movimento Cristiano Lavoratori: "il lavoro sia una vocazione"


Lo scopo del lavoro non è unicamente il lavoro: dietro, infatti, c’è sempre qualcosa di gratuito dovuto al valore della persona e la parte più autentica della ricchezza prodotta è legata a questo aspetto non quantificabile, non afferrabile dalle statistiche. Così, in sintesi, si è espresso, ieri sera, il nuovo arcivescovo di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi, intervenuto a Senigallia al raduno del Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl). “Molti analisti – ha continuato il presule davanti a una platea di oltre 300 persone – si sono chiesti se una delle cause della crisi finanziaria ed economica sia proprio questa: l'indebolimento della percezione di quanto nel lavoro c’è di necessariamente irriducibile. Si sta perdendo il senso del lavoro come vocazione, e questo ha un costo anche sul piano economico”. Mons. Crepaldi, che presiede l’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuan sulla dottrina sociale della Chiesa, ha incentrato le sue riflessioni sull’ultima enciclica papale – Caritas in Veritate – per ricordare che “Cristo non è venuto a dirci come dobbiamo lavorare, è venuto a illuminare il lavoro; non è venuto a dirci come dobbiamo essere imprenditori, è venuto ad illuminare la realtà dell'economia”. “Chi si occupa del mondo del lavoro - ha poi concluso l’arcivescovo di Trieste – è molto interessato alla giustizia e tende a pensare che prima debba essere raggiunta la giustizia e poi, eventualmente, si debba anche vivere la carità. Ma se andiamo in profondità vediamo che così non è: senza la carità non è possibile nemmeno la giustizia” (S.G.)







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