2009-09-12 13:17:38

Assegnati i Premi cattolici al Festival del cinema di Venezia


In attesa di conoscere i vincitori ufficiali della Mostra del Cinema di Venezia che saranno annunciati questa sera nel corso della cerimonia di chiusura al Palazzo del Cinema, sono stati assegnati i premi delle quattro giurie di ispirazione cattolica presenti a Venezia. Ecco i loro verdetti. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Sarebbe una notizia importante e un dato confortevole per la cultura cattolica se i premi ufficiali di questa sera assegnati dalle diverse Giurie presenti alla Mostra veneziana concordassero, almeno in parte, con quelli che le quattro giurie di ispirazione cattolica hanno ieri attribuito ad alcuni film di grande spessore artistico e capaci di interpretare il nostro tempo con maturità, interrogativi alti e afflato etico. Ecco, dunque, che Lourdes della regista austriaca Jessica Hausner ha subito convinto i giurati del 'Premio La Navicella Venezia Cinema 2009' attribuito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, che ha messo in evidenza come questo sia “un piccolo grande film sul tema del miracolo che con toni cronachistici e privi di enfasi si interroga sul destino e la salvezza”. Anche i giurati del 'Premio Signis', come conferma uno di loro, Gianluca Arnone, hanno fatto convergere la loro attenzione su questo film intenso e bellissimo:

 
“‘Lourdes’ ci è sembrato fin da subito uno dei film più riusciti di questa mostra. Sia perché analizza quasi con obiettività e freddezza il microcosmo di paraplegici, malati terminali, suore e preti che animano la cittadina di Lourdes, sia perché, nel fare questo, il film in qualche modo suscita le domande fondamentali dell’animo umano. Domande che sono appunto quelle inerenti alla fede, alla salvezza, al miracolo, la ricerca dell’assoluto e la sofferenza umana. ‘Lourdes’ fa questo con uno stile ed un rigore decisamente al di sopra di tutti gli altri film che abbiamo visto in concorso”.

 
Interessante il verdetto della Giuria del 'Premio Gianni Astrei pro life' istituito dal Movimento per la Vita e dal Family Festival, presieduta da Andrea Piersanti. Il riconoscimento non poteva che essere assegnato al film di Francesca Comencini 'Lo spazio bianco', una pellicola capace di “dimostrare – così recita la motivazione – una incontenibile forza della vita che, anche se imperfetta, riesce a riempire il vuoto di una esistenza”. Infine, la scelta del Premio intitolato al gesuita 'Padre Nazareno Taddei'. Il presidente di Giuria, Paolo Mereghetti, con soddisfazione ha annunciato come la scelta sia caduta sul forte e travolgente film israeliano 'Lebanon' di Samuel Moaz, anche menzione speciale del 'Signis'. Ecco come il noto critico spiega ai nostri microfoni le ragioni di questa scelta:

 
“Ci è sembrato che rispondesse perfettamente alle motivazioni del premio: raccontare con un linguaggio cinematografico innovativo. Il film lo fa: è girato tutto in un carro armato,con una capacità di rendere la claustrofobia di questa situazione in maniera eccezionale. Questo linguaggio innovativo riesce perfettamente a trasmettere quei valori umani che sono lo scopo del premio. Il film racconta il primo giorno in guerra di quattro soldati israeliani che si vedono confrontati con la durezza e la drammaticità di alcuni avvenimenti cui non erano preparati e che riescono – pur in una situazione di difficoltà, paura ed angoscia – a scoprire quei valori fondanti dell’umanità che permettono poi di chiudere il film con un atto di piccola, grande civiltà rispetto ad un prigioniero siriano che è stato loro affidato”.







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