Visita in Estonia del segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati mons. Mamberti
La scorsa settimana, dall' 1 al 4 settembre, il segretario vaticano per i Rapporti
con gli Stati, l’arcivescovo Dominique Mamberti, ha accettato l’invito del governo
di Tallin a compiere una visita ufficiale in Estonia. Durante il viaggio il presule
ha incontrato il presidente della Repubblica, Toomas Hendrik Ilves, il premier, Andrus
Ansip, il ministro degli Affari Esteri, Urmas Paet, il ministro degli Affari Regionali,
responsabile per i rapporti con le comunità religiose, Siim Kiisler, e il Presidente
del Parlamento nazionale (il Riigikogu), Ene Ergma. L’Osservatore Romano ha raccontato
che le autorità hanno espresso apprezzamento per l’opera della Chiesa cattolica, che
in Estonia conta 7mila fedeli circa, su una popolazione di oltre un milione e trecentomila
persone. Com’è stato sottolineato anche nella conferenza stampa congiunta dell’arcivescovo
Mamberti e dell’omologo Paet, dopo il loro colloquio, "la comunità cattolica è piccola,
ma dinamica e visibile e, sotto la guida del suo giovane e zelante pastore - l'amministratore
apostolico di Estonia, il vescovo Philippe Jourdan - contribuisce notevolmente alla
vita sociale ed educativa del Paese”. I due hanno parlato del buono stato delle relazioni
bilaterali e dei progressi compiuti nel corso degli anni, soprattutto grazie alla
convenzione tra la Santa Sede e la Repubblica di Estonia che quest’anno compie 10
anni. Giovedì 3 settembre l’arcivescovo Mamberti ha presieduto una Messa nella cattedrale
della capitale dedicata ai santi Pietro e Paolo, affollata di fedeli. Durante l'omelia,
il presule ha citato le parole pronunciate proprio nella stessa chiesa da Giovanni
Paolo II nel 1993: “Carissimi, oggi siete una piccola fiaccola. Se sarete fedeli alla
grazia di Dio, domani potrete essere una grande fiamma”. Prendendo spunto dalla memoria
liturgica di san Gregorio Magno, il segretario ha spiegato che la Chiesa cattolica
in Estonia “rappresenta un piccolo gregge, tuttavia se saprete vivere il comandamento
nuovo di Cristo, che equivale a formare la Chiesa come comunità di amore e di servizio,
chi viene in contatto con voi sarà colto dallo stesso stupore dei pagani di un tempo
che, vedendo i cristiani uscire dalle loro riunioni, esclamavano: ‘Guardate come si
amano tra loro’”. E’ questo legame soprannaturale che lega i battezzati fra loro,
ha detto, a permettere alla “Chiesa di sopravvivere quando si scatenano i flutti della
prova o addirittura la persecuzione”, come insegna la storia estone. L’arcivescovo
Mamberti è stato anche in visita all’Università di Tartu, che riconduce le sue origini
al Gymnasium Dorpatense fondato dai gesuiti nel 1583. Nell’aula magna dell’ateneo
l’arcivescovo ha tenuto una prolusione sulla presenza della Santa Sede nella comunità
internazionale. L’Osservatore Romano spiega che questa visita in Estonia è stata anche
“una proficua occasione per testimoniare lo slancio ecumenico che contraddistingue
i rapporti tra la comunità cattolica e le varie confessioni cristiane presenti nel
Paese baltico”. (V.F.)