Bolivia: appello dei vescovi per elezioni libere e democratiche
Si chiuderanno dopodomani i lavori del Comitato di presidenza della Conferenza episcopale
della Bolivia, riunito da ieri nella città di Cochabamba, per preparare la prossima
seconda plenaria episcopale del 2009 che si svolgerà nel mese di novembre. Dopo la
recente ristrutturazione pastorale, in questi giorni hanno lavorato i responsabili
delle aree riconfermate e di quelle nuove: comunione ecclesiale ed evangelizzazione
e promozione umana. Si tratta di un’altra tappa nel lungo e complesso percorso per
il rinnovamento e il riordinamento dell’episcopato locale. Mons. Jesús Juárez, vescovo
de El Alto e segretario della Conferenza dei vescovi, spiegando questa riunione ha
voluto rinnovare l’appello dei presuli affinché le prossime elezioni di dicembre si
svolgano pacificamente e con la massima trasparenza e al tempo stesso ha ribadito
che la nazione si attende dai partecipanti un livello alto di discussione, proposte
concrete, e soprattutto che all’opinione pubblica siano risparmiati insulti e linguaggi
violenti. La campagna elettorale in corso, che la Chiesa segue con particolare attenzione,
deve essere anche un’occasione, ha detto mons. Juárez, per dimostrare rispetto per
la persona umana e per la sua dignità e ciò si può dimostrare “parlando con toni positivi,
senza attacchi personali e senza offese”. Oltre a essere “una campagna positiva -
ha osservato - deve essere anche propositiva; vale a dire un dibattito in cui siano
illustrati programmi e progetti che rispondano ai bisogni e alle attese della popolazione”.
Il segretario dell’episcopato ha chiesto inoltre ai candidati di optare in favore
di “campagne che si basino sulla giustizia, la verità, il rispetto e la tolleranza”.
I vescovi ricordano anche che ora più che mai occorre rispettare severamente le regole
della democrazia, permettendo a ciascuno di esprimere la propria opinione e al tempo
stesso consentendo la libera circolazione all’interno del territorio nazionale. Mons.
Jesús Juárez ha riaffermato anche l’importanza fondamentale di esercitare il proprio
diritto di voto e l’obbligo per ogni cittadino di registrarsi tempestivamente presso
i centri elettorali. Una partecipazione ampia e responsabile sarà di sostegno alla
trasparenza della consultazione che, sommata alle decisioni personali, libere e in
coscienza, e non sotto il condizionamento della propaganda, rafforzerà ulteriormente
la democrazia boliviana. Infine, il presule ha rilevato che è in gioco il bene comune
e non gli interessi di alcuni, persone o gruppi che siano. In Bolivia, dopo l'entrata
in vigore della nuova Costituzione, il 6 dicembre prossimo si voterà per rinnovare
in sostanza tutte le autorità del Paese. L'attuale Presidente, Evo Morales, leader
del Movimento al Socialismo (MAS), si ripresenta accanto al suo vice Alvaro Garcia
Linera. (A cura di Luis Badilla)