Pakistan: continua la mobilitazione dei cristiani in difesa delle minoranze
I cristiani in Pakistan, sottoposti alle pressioni dei gruppi fondamentalisti islamici,
non si fermano e proseguono nella loro campagna nazionale di sensibilizzazione delle
coscienze e di mobilitazione per chiedere al governo maggiore protezione. Come comunicato
all’agenzia Fides da Peter Jacob, responsabile della Commissione nazionale “Giustizia
e Pace”, in seno alla Conferenza episcopale del Pakistan, le comunità cristiane di
Islamabad e di Rawalpindi sono scese in strada nei giorni scorsi, in una manifestazione
pacifica che ha riportato ancora in primo piano l’esigenza stringente per le minoranze
di avere diritti e tutele da parte del governo, affinchè sia preservata la libertà
di culto, di religione, di espressione, di educazione e il diritto a una esistenza
pacifica per tutti i cittadini pakistani non musulmani. I cristiani, in particolare,
hanno ribadito la domanda di giustizia per i recenti casi di aggressioni immotivate
subite dalle comunità di fedeli a Gojra e in altre località, chiedendo la revoca della
iniqua legge sulla blasfemia, che continua ad essere usata come strumento di intimidazione
verso le minoranze religiose. La mobilitazione, nota a Fides la Commissione “Giustizia
e Pace”, continuerà “finché non sarà fatta giustizia”, mentre, a livello politico,
anche il Ministro Federale per le minoranze, Shehbaz Batti, ha dichiarato il suo impegno
per evitare ulteriori massacri a sfondo religioso e per “scongiurare tragedie come
quella recente di Gojra”, annunciando una campagna nazionale per promuovere armonia,
tolleranza e pace sociale nel paese. Intanto la polizia locale di Gojra, nella regione
del Punjab, ha arrestato quattro persone ritenute fra i responsabili degli attacchi
agli insediamenti cristiani avvenuti il 1° agosto scorso. Negli attacchi, oltre tremila
musulmani fondamentalisti hanno bruciato case, uccidendo otto cristiani e ferendone
molti, generando la fuga delle famiglie cristiane della zona. (R.P.)