2009-09-09 15:13:44

Il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati denuncia tagli all’istruzione in sud Sudan


“Negli ultimi tre anni nel Sudan meridionale il governo ha ridotto il budget per l’istruzione di oltre il 25%, passando da 134 milioni di dollari a 100 milioni. Questa scelta è particolarmente grave alla luce dei notevoli progressi nei tassi di iscrizione registrati in seguito agli accordi di pace del 2005”. E’ quanto ha sottolineato il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (Jrs) in un comunicato diffuso ieri, in occasione della Giornata internazionale per l’alfabetizzazione. “La scelta – si legge nel documento ripreso dall’Osservatore Romano – è particolarmente grave alla luce dei notevoli progressi nei tassi di iscrizione registrati in seguito agli accordi di pace del 2005”. Nel comunicato si afferma anche che “tagli così ingenti al budget per l’istruzione con ogni probabilità impatteranno negativamente sulla qualità dei servizi educativi”. Padre Frido Pflueger, direttore del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati in Africa Orientale afferma che “l’istruzione è la chiave dello sviluppo”. Si deve promuovere la dignità dell’uomo, aiutando le persone a realizzare in pienezza le loro potenzialità, a migliorare la qualità della vita e a divenire cittadini politicamente maturi: “Il Sudan meridionale – spiega padre Pflueger – ha un forte bisogno di tutte queste qualità per avere un futuro stabile”. Nel comunicato si evidenzia anche il problema della formazione di insegnanti qualificati: “La loro scarsità pone un altro serio problema per il sistema educativo”. Nel Sudan meridionale, solo il 7% degli insegnanti di scuola primaria ha ricevuto un’istruzione formale. Un altro 48% ha partecipato a programmi formativi mentre tutti gli altri docenti non hanno potuto ricevere un’adeguata formazione. Attualmente in Sudan meridionale il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati sostiene 78 scuole primarie e 16 secondarie frequentate da oltre 400 mila allievi. (A.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.