2009-09-09 15:00:01

Giornata per la prevenzione del suicidio: un dramma che tocca milioni di persone


La cifra è impressionante: 1 milione di morti l’anno per mano propria, vale a dire che ogni giorno nel mondo almeno 3 mila persone in media si tolgono la vita, una vittima ogni 40 secondi. E, per ogni suicida, si stima che altre 20 persone tentino senza successo di uccidersi. Sono dati diffusi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), in vista della Giornata internazionale per la prevenzione del suicidio, che verrà osservata domani con una serie di iniziative in tutto il pianeta per studiare il grave fenomeno, che richiama la responsabilità sociale e la pietà umana. La Giornata, promossa dall’Associazione internazionale per la prevenzione del suicidio (Iasp), in collaborazione con l’Oms, punta a mettere in campo "strategie di prevenzione, trattamenti opportuni per le mancate vittime, insieme ad un atteggiamento responsabile dei media" nel riferire i casi di cronaca, raccomanda l'Organizzazione Mondiale della Sanità. A livello planetario occorre alzare la guardia, dicono gli esperti, dal momento che il suicidio "è la prima causa prevenibile di morte prematura. I governi devono sviluppare politiche che consentano strategie di prevenzione a livello nazionale. Mentre a livello locale - sottolinea l'Oms - i risultati degli studi devono essere tradotti in programmi di prevenzione e attività ad hoc nelle comunità". I costi sociali sono stimati in miliardi di dollari, riferiti al potenziale economico delle vite perdute, ed ai trattamenti medici e psicologici per i suicidi mancati, ma inestimabili sono i costi umani della sofferenza dei familiari e amici, colpiti in modo devastante. Da rilevare che i più alti tassi di suicidio si hanno nell’est e nel nord Europa, in particolare nelle tre Repubbliche baltiche, in Finlandia, in Russia e in Ungheria, oltre che in Cina e Giappone; il suicidio è inoltre la prima causa di morte per gli adolescenti sotto i 15 anni in Cina, Svezia, Irlanda, Australia e nuova Zelanda. I tassi minori si hanno invece in Argentina e Brasile oltre che in Kuwait e Thailandia. Sono statistiche che ribaltano gli indici di sviluppo e ricchezza, sui quali siamo abituati a ragionare e che in questo caso non ci aiutano a capire le ragioni di questo estremo disagio esistenziale. (A cura di Roberta Gisotti) RealAudioMP3







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