Forse colpito da fuoco amico l’interprete del giornalista del New York Times liberato
da un blitz
Potrebbe essere stato ucciso dal "fuoco amico", durante il blitz della Nato, l'interprete
afghano del giornalista del New York Times, Stephen Farrell, liberato la scorsa notte
in un'operazione militare dalle mani dei talebani che l'avevano rapito: è quanto si
evince dal racconto reso dallo stesso Farrell per telefono al suo giornale. Intanto,
potrebbero volerci mesi per conoscere i risultati delle elezioni presidenziali afghane,
ha detto oggi il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ian Kelly. Questi
ha aggiunto che il processo elettorale in corso è un “buon” processo e “bisogna dargli
una chance di riuscire. Per questo bisogna mostrare pazienza”.
Francia,
Germania e GB propongono all’ONU una conferenza sull’Afghanistan Francia, Germania
e Gran Bretagna propongono al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, lo svolgimento
entro la fine dell'anno di “una conferenza ministeriale” sull'Afghanistan che “continui
il riesame strategico recentemente avviato dalla Nato, sulla base della valutazione
del comandante dell'Isaf”. Lo scrivono il presidente francese, Nicolas Sarkozy, la
cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier britannico, Gordon Brown, in una
lettera congiunta a Ban Ki-moon diffusa dall'Eliseo.
Medio Oriente L'offensiva
israeliana dell'inverno scorso contro Hamas nella Striscia di Gaza ha fatto circa
1.400 morti palestinesi, più della metà dei quali non erano combattenti. Lo ha annunciato
oggi l'Ong israeliana B'Tselem, che ha pubblicato un bilancio rivisto dell'operazione
"Piombo fuso". B'Tselem, che ha condotto sue proprie ricerche, afferma che 1.387 palestinesi
sono rimasti uccisi durante le tre settimane di conflitto. Tra loro, si afferma, “almeno
oltre 770 non hanno preso parte alle ostilità, compresi 320 minori e 109 donne”. Sempre
secondo B'Tselem, i palestinesi hanno ucciso nove persone durante il conflitto: tre
civili e un membro dei servizi di sicurezza israeliani sono morti per i lanci di razzi
di gruppi armati palestinesi contro il sud di Israele da Gaza, e cinque soldati sono
stati uccisi nella Striscia. Inoltre, l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza
del dicembre-gennaio scorsi ha causato perdite economiche per quattro miliardi di
dollari (2,79 miliardi di euro), secondo un rapporto della Conferenza delle Nazioni
Unite per il commercio e lo sviluppo (Cnuced) pubblicato oggi. L'ammontare di queste
perdite dirette e indirette rappresenta “tre volte le dimensioni dell'economia di
Gaza”, ha rilevato il coordinatore del programma di assistenza della Cnuced al popolo
palestinese, Mahmud Elkhafif, durante la presentazione del rapporto annuale. Resta
da dire che un miliziano delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas,
è morto ieri in un incidente avvenuto nella striscia di Gaza.
Barroso parla
di una possibile forte coalizione in Europa “Una larga e forte coalizione per
l'Europa è possibile”. Con questa convinzione, il presidente della Commissione Ue,
Josè Manuel Durao Barroso, è appena arrivato alla riunione del gruppo dei Socialisti
e Democratici del Parlamento europeo per esporre il suo programma per i prossimi cinque
anni. Al suo arrivo, il presidente uscente della Commissione Ue ha sottolineato che
bisogna partire dal presupposto che “nessun partito da solo ha la maggioranza in parlamento
ed è per questo che è necessaria una forte coalizione per l'Europa”. Barroso ha spiegato
di presentarsi al gruppo S&D con “le sue idee e le sue esperienze”, rilevando che
il gruppo dei Socialisti e Democratici è “una delle due più grandi famiglie politiche
in Europa”.
Italia: Confindustria prevede 700 mila posti di lavoro persi
tra fine 2008 e fine 2010 Confindustria stima che il numero delle persone occupate
in Italia cali di 700 mila unità tra il quarto trimestre 2008 e il quarto trimestre
2010. È quanto prevede il Centro Studi dell'organizzazione che, nel dettaglio, vede
577 mila posti persi nel corso del 2009 e altri 120 mila nel 2010. L’attuale fase
della crisi è non meno delicata e densa di incognite per il futuro del sistema produttivo
italiano. L'autunno e l'inverno prossimo, afferma l'organismo, "saranno decisivi per
molte imprese, incluse quelle tra le più innovative e dinamiche". Da questa estate,
si osserva, si sono manifestati i segnali e le conferme di una positiva svolta congiunturale.
Grecia Il
leader dell'opposizione socialista greca (Pasok), Giorgio Papandreou, ha annunciato
la presentazione di una 'Road Map' per uscire dalla crisi e creare “un nuovo stato
sociale”. “È giunto il momento di lasciarci alle spalle il declino e mettere il Paese
sulla via della ripresa”, ha detto Papandreou, mentre il Paese si prepara a elezioni
anticipate il 4 ottobre dove i sondaggi predicono la vittoria del Pasok. Il leader
socialista ha spiegato che il suo piano, che verrà dettagliato nei prossimi giorni,
punta ad “un'equa redistribuzione della ricchezza” attraverso la riforma del sistema
fiscale e la reintroduzione della tassazione sulle grandi proprietà immobiliari.
Zimbabwe:
leader Africa Australe chiedono la cancellazione delle sanzioni Si è concluso
il summit regionale durato due giorni a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica
del Congo, durante il quale è stata chiesto dalla Sadc, l’organizzazione che riunisce
i Paesi dell’Africa australe, la cancellazione totale ed incondizionata delle sanzioni
internazionali che colpiscono lo Zimbabwe. Le sanzioni imposte da Washington a partire
dal 2003 prevedono divieti nella concessione dei visti e il congelamento dei conti
bancari intestati a dirigenti e manager ritenuti vicini al presidente dello Zimbabwe,
Robert Mugabe. Tale misura è necessaria per rilanciare il governo di unità nazionale,
stabilito lo scorso febbraio tra difficoltà e mesi di violenze. Grazie alla coalizione
tra il presidente Mugabe e il leader politico dell’opposizione, Tsvangirai, il controllo
dei prezzi è stato abolito e la moneta locale sostituita dal dollaro. Il risultato
è stato il ritorno sul mercato delle merci di importazione, ma anche di prodotti locali
quali granturco, pane, olio fiammiferi e carta igienica.
Darfur L'inviato
americano per il Darfur, Scott Gration, parte domani per il Sudan per una missione
che lo vedrà impegnato fino al 14 settembre. Lo ha annunciato il Dipartimento di Stato
Usa, precisando che Gration sarà anche nella martoriata regione sudanese.
Almeno
15 persone uccise in Gabon negli scontri dopo le elezioni Sarebbero almeno
quindici le vittime delle violenze scoppiate in Gabon per la contestata elezione a
presidente di Ali Ben Bongo, figlio dell'ex presidente Omar Bongo, che aveva governato
il Paese ininterrottamente per oltre 42 anni. Lo ha annunciato Pierre-Andrè Kombila,
deputato dell'opposizione, secondo il quale il bilancio finale potrebbe ammontare
a decine di morti. Secondo Kombila, ci vuole una “inchiesta internazionale”. Le contestazioni
di piazza erano iniziate giovedì scorso, dopo l'annuncio delle vittoria di Ali Ben
Bongo nelle elezioni presidenziali dello scorso 30 agosto.
Riprendono domani
a Nicosia i colloqui sulla riunificazione di Cipro Ripresa domani a Nicosia
dei colloqui sulla riunificazione di Cipro, tra il presidente greco-cipriota, Christofias,
ed il leader turco-cipriota, Talat. Si tratta del primo incontro dallo stop diplomatico
della scorsa settimana, in seguito ad uno scontro diplomatico, scoppiato dopo che
ad un gruppo di pellegrini greco-ciprioti è stato impedito, per motivi burocratici,
di partecipare ad una cerimonia religiosa nel nord dell’isola. A questo punto, si
può dire superato quell’episodio? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Furio
Morroni, responsabile della sede Ansa di Ankara:
R. - Decisamente,
direi di sì. Probabilmente, si è trattato di una scusa per esrcitare delle pressioni
a vicenda. Penso comunque - come anche diversi analisti ritengono - che la ripresa
sarà positiva. I due leader hanno dalla loro parte una forte amicizia personale, a
parte una comunanza anche ideologica: Talat ha origini politiche socialiste e Christofias
comuniste. Si sono scambiati nel frattempo diverse visite: hanno cominciato ad incontrarsi
nel settembre dell’anno scorso. Quindi, i due leader hanno la volontà di arrivare
possibilmente, per i primi dell’anno prossimo, ad un referendum che possa portare
le due comunità ad accettare la riunificazione di Cipro. Naturalmente, entrambi devono
fare i conti anche con le opposizioni interne, che non vedono di buon occhio il progetto.
D.
- Concretamente, cosa possiamo attenderci invece da questo incontro?
R.
- Intanto, loro riparleranno senz’altro di amministrazione: cioè, di come suddividere
la gestione del potere della nuova Cipro unificata, qualora, si spera, nascesse. E
comunque, il punto cruciale sono i risarcimenti sulle proprietà. Ricordiamo che ci
sono stati 200 mila greco-ciprioti, fuggiti davanti all’invasione militare turca,
che hanno lasciato nella parte settentrionale terreni, case, proprietà e queste oggi,
a distanza di 35 anni, valgono milioni di euro. La restituzione è difficile, in quanto
molte proprietà sono state occupate, molte case sono state demolite, ricostruite e
rivendute a terzi. Quindi, è quello, secondo me, il punto grave: chi restituisce a
chi.
Usa: sulla riforma sanitaria non è stato ancora
raggiunto l’accordo “Sono aperto a nuove idee sulla riforma sanitaria pur di
arrivare a ottenere qualcosa entro l’anno”. Lo ha detto il presidente americano, Barak
Obama, in un’intervista alla Abc. Ma Obama è intervenuto sullo stesso tema con un
discorso al Congresso. Nel discorso di stasera al Congresso e alla Nazione Obama ha
affermato che farà in modo che “repubblicani e democratici capiscano che non si tratta
di essere nè rigidi né ideologici, ma che si intende ottenere qualcosa entro quest’anno”.
Obama non gode dell’appoggio parlamentare necessario per avviare la riforma sanitaria,
atta a garantire una copertura ai quasi 50 milioni di americani privi di assicurazione.
Per la riforma sanitaria si profila però un percorso difficile, il cui epilogo è ostacolato
dai rappresentanti dalla Commissione del Congresso, composta da tre democratici e
tre repubblicani. Tra questi spicca il democratico, Max Baucus, cha ha avanzato la
proposta al Senato di sostituire l’agenzia pubblica caldeggiata da Obama con una cooperativa
di utenti, inizialmente finanziata con fondi pubblici, con costi inferiori a quelli
della soluzione della Casa Bianca. Si parla inoltre di ampliare la copertura per i
più poveri e di tassare i contratti assicurativi di lusso. Il disegno di legge del
democratico Baucus ha buone probabilità dirubare la scena all’ambizioso progetto
del presidente americano, facendo leva anche sulla rinuncia alla "pubblica opzione",
che secondo molti minerebbe la tenuta del sistema assicurativo privato, dando al governo
federale troppo margine di manovra e aggrando il deficit.
In Argentina 14
morti per una tempesta anomala Una tempesta di grandi proporzioni ha causato
la scorsa notte la morte di almeno 14 persone in Argentina e nel sud del Brasile.
La zona più colpita è quella di Santa Rosa, nella Pampa, dove 10 persone sono morte
ed altre 50 sono rimaste ferite a causa della pioggia torrenziale accompagnata da
venti superiori ai 100 chilometri orari. L'alluvione ha causato problemi al traffico
persino a San Paolo del Brasile, a una distanza di 2 mila chilometri. Nel Brasile
meridionale, quattro persone sono morte nel paese di Guaracicaba. Si parla anche di
due morti non confermati nello Stato di San Paolo. Anche in Paraguay un migliaio di
proprietà rurali hanno avuto il raccolto completamente distrutto. Il ministro argentino
della Salute, Juan Manzur, ha raggiunto le zone più colpite dal cattivo tempo. (Panoramica
internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 252
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