Sconfiggere l’analfabetismo per promuovere i diritti umani: l’appello dell’Onu
nella Giornata dell’Alfabetizzazione
Sono ancora 776 milioni gli adulti analfabeti nel mondo, mentre 75 milioni di bambini
non hanno tuttora la possibilità di andare a scuola: è la denuncia del segretario
generale del’’Onu, Ban Ki-moon, che nell’odierna Giornata internazionale dell’alfabetizzazione
chiede un maggiore impegno ai governi per sradicare questa piaga che genera povertà
ed esclusione. Ma chi sono oggi gli analfabeti? Alessandro Gisotti lo ha chiesto
ad Anna Maria Errera, vicepresidente dell’Opam, l’Opera di Promozione dell'Alfabetizzazione
nel Mondo, fondata da don Carlo Muratore:
R. - Si tratta
di persone che per motivi sociali, culturali, economici e politici si trovano a vivere
ai margini della società e che, privati del diritto all’istruzione, non hanno alcuna
possibilità di superare questa condizione di esclusione sociale e di miseria nella
quale vivono.
D. - Nella Caritas in veritate,
il Papa auspica a un maggior accesso all’educazione, un‘educazione - sottolinea Benedetto
XVI - che promuova la formazione integrale della persona...
R.
- E’ fondamentale non separare mai l’istruzione dall’educazione globale della persona,
perché chi riceve un’istruzione, riceve contemporaneamente competenze che vanno ben
oltre il saper leggere e scrivere. Si formano persone in grado di pensare criticamente
e di partecipare alla vita sociale e politica, e molto spesso la mancanza della volontà
politica di agire per promuovere il diritto all’istruzione sta proprio nel voler tenere
le persone schiave della propria ignoranza, dipendenti e incapaci di interagire socialmente.
Un individuo alfabetizzato è un individuo libero, è un individuo che riacquista dignità,
che aumenta la propria autostima, che aumenta la propria fiducia, ed è in grado di
costruire un’indipendenza e una competenza nella propria vita, di essere consapevole
dei propri diritti, dei propri doveri, ha maggior possibilità di trovare lavoro, di
migliorare il reddito familiare e di accedere ai servizi sanitari educativi e alla
vita politica del proprio Paese, essendo finalmente interprete ed artefice della propria
storia.
D. - C’è qualche progetto su cui l’Opam sta
puntando in particolare in questo periodo?
R. - Stiamo
cercando di promuovere un progetto che avrà inizio nella Repubblica democratica del
Congo e che speriamo di estendere ad altri Paesi, che riguarda la formazione di infermieri
professionali. Alfabetizzazione è anche insegnare alla gente le norme igieniche basilari,
l’importanza della vaccinazione ai propri figli, l’importanza di alcune norme nella
prevenzione delle malattie più diffuse: malattie che con un’informazione adeguata
e l’applicazione di semplici norme igieniche, possono essere debellate per sempre.