Il cardinale O'Malley ribadisce a Barak Obama che la riforma sanitaria non deve finanziare
l'aborto
Il vescovo di Boston, il cardinale Sean Patrick O’Malley, ha ribadito ancora una volta
la posizione netta della Chiesa cattolica americana sulla riforma sanitaria in discussione
negli Stati Uniti: serve una legge che garantisca assistenza a tutti i cittadini,
ma che non finanzi l’aborto. Lo ha fatto la scorsa settimana durante i funerali del
senatore democratico, Ted Kennedy, celebrati nella Chiesa cattolica di Nostra Signora
del perpetuo soccorso a Boston. Il cardinale ha deciso di raccontare ai fedeli sul
suo blog personale il breve ma significativo incontro con il presidente, durante il
quale ha detto al capo della Casa Bianca che “i vescovi cattolici sono ansiosi di
sostenere un piano che sia per una sanità universale”. Ma ha avvertito il presidente
che la Chiesa “non sosterrà un piano che comprende un finanziamento dell’aborto o
potrebbe aprire la strada all’aborto in futuro”. Anche il vescovo di Sioux City, nell’Iowa,
Walker Nickless, ha puntualizzato in un messaggio che “prima di tutto la Chiesa non
accetterà nessuna legge che stabilisce una copertura, pubblica o privata, di aborto,
eutanasia o ricerca sulle cellule staminali embrionali”. Secondo quanto già dichiarato
dal segretario per le Attività pro-life della Conferenza episcopale americana, il
cardinale Justin Rigali, la bozza attualmente in discussione in Parlamento, la HR
3200, “non risponde” agli standard di chi si impegna a difendere la vita e “aggira
l’emendamento Hyde”, quello che proibisce lo stanziamento di soldi pubblici per sovvenzionare
le interruzioni di gravidanza. (V.F.)