2009-09-05 15:42:12

Il cardinale Vallini affida alla Vergine di Lourdes la città di Roma


Si è concluso ieri pomeriggio il pellegrinaggio annuale della diocesi di Roma a Lourdes, una tradizione che ormai si ripete dal 1957. Il pellegrinaggio è stato guidato dal cardinale vicario Agostino Vallini che ha affidato la città di Roma alla Vergine di Lourdes. Quest'anno era presente anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Sul significato di questo evento Luca Collodi ha intervistato lo stesso cardinale Vallini:RealAudioMP3

R. – Dico che è un pellegrinaggio dell’anima, perché mi pare molto importante aiutare le persone al senso dell’ascolto di Dio e a Lourdes ho l’impressione che ci siano delle condizioni di particolare favore.

 
D. – Come si inserisce questo pellegrinaggio nella vita pastorale della diocesi di Roma?

 
R. – Si inserisce, perché il tema che abbiamo dato al pellegrinaggio è esattamente quello che ci sta impegnando come diocesi, il tema della verifica pastorale, che quest’anno avrà due ambiti della pastorale ordinaria: la celebrazione dell’Eucaristia domenicale e quello della testimonianza della carità. Dopo che abbiamo iniziato con un convegno aperto dal Santo Padre sul tema dell’appartenenza ecclesiale, della corresponsabilità pastorale, confido che anche questo pellegrinaggio possa aiutarci, affinché possa essere una luce e un incoraggiamento nel cammino della nostra Chiesa diocesana.

 
D. – Lei da poco più di un anno è vicario del Papa per la diocesi di Roma. Che idea si è fatto di quest’esperienza e della città?

 
R. - Molto positiva. Sono molto consolato. Innanzitutto, per la testimonianza esemplare che ricevo da tanti sacerdoti, che nel silenzio della vita quotidiana sono dei veri testimoni e annunciatori del Vangelo. La Chiesa di Roma è una Chiesa molto ricca di Vangelo, di servizio umile, nascosto, ma fecondo. Certo, ci sono anche in una città cosmopolita come la nostra degli aspetti che fanno pensare e che domandano un intervento. La verifica pastorale dovrebbe aiutarci anche a focalizzare meglio la presenza pastorale della nostra diocesi.

 
D. – La Chiesa di Roma cosa può fare per richiamare i distratti ad una riflessione maggiore?

 
R. – Io penso che la prima via è quella di una forte testimonianza, nella misura in cui noi cristiani abbiamo delle identità forti, chiare, che, umilmente, senza arroganza, testimoniano il Vangelo, come ci invita a fare il Santo Padre continuamente. Tutto questo è una grande voce, un interrogativo a tante coscienze che cercano...

 
D. – A Lourdes lei ha pregato personalmente per una preoccupazione particolare per Roma, per l’Italia...

 
R. – Direi che tra le prime intenzioni c’è stata e c’è quella della santificazione dei sacerdoti. Roma ha bisogno di vocazioni. Abbiamo pochi sacerdoti a Roma. Se consideriamo che tanti sono i sacerdoti presenti a Roma, per motivo di studio, di servizio alla Santa Sede, ma non per i grandi quartieri di Roma. Roma è una città in espansione. Allora, vocazioni che maturino nelle comunità ecclesiali sarebbero tanto desiderate. Naturalmente ho anche pregato per la vita della città, in particolare per le tante famiglie che oggi sono in difficoltà. Questo è motivo di pena, al quale cerchiamo di sovvenire anche con tutte le attività della Caritas diocesana e delle altre organizzazioni cattoliche collegate. Certo, mi piacerebbe che questo periodo di crisi potesse essere superato presto. Tra le persone non posso dimenticare gli ammalati e, in particolare, i giovani, che sono una grande risorsa, ma che avrebbero bisogno anche di forti testimonianze da parte di noi adulti. Speriamo che anche da questo pellegrinaggio possa derivare un impulso maggiore all’offerta di questa testimonianza.(Montaggio a cura di Maria Brigini)







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