2009-09-05 10:15:51

Guerra e riconciliazione: l'editoriale di padre Lombardi


Per un giorno, martedì scorso, la comunità internazionale si è fermata per ricordare e riflettere sulle sofferenze causate dal secondo conflitto mondiale. Numerosi leader politici si sono ritrovati all’alba del primo settembre sulla penisola polacca della Westerplatte, che nelle stesse ore e nella stessa data di 70 anni fa fu cannoneggiata dalla corazzata tedesca Schleswig-Holstein, segnando così il primo atto bellico della Seconda Guerra Mondiale. Anche Benedetto XVI - come pure i vescovi della Germania e della Polonia - hanno dedicato nei giorni scorsi alcune riflessioni a quell’evento. Lo ricorda padre Federico Lombardi nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano: RealAudioMP3

“Nella memoria dei popoli rimangono le umane tragedie e l’assurdità della guerra. Chiediamo a Dio che lo spirito del perdono, della pace e della riconciliazione pervada i cuori degli uomini” – così il Papa a proposito della commemorazione del 70° anniversario dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Ormai le generazioni dei testimoni diretti dell’immane tragedia si vanno assottigliando, ed anche quelle di chi ha avuto il coraggio di pronunciare parole di pentimento e di perdono e di fondare nuovi rapporti di pace fra i popoli. E’ giusto quindi che anche la Chiesa dia il suo contributo specifico alla memoria storica.

Gli ultimi due Papi hanno un’autorità personale particolare per farlo. Come diceva Benedetto XVI il 19 maggio 2005, “entrambi questi Papi in gioventù – seppure su fronti avversi e in situazioni differenti – hanno dovuto conoscere la barbarie della Seconda Guerra Mondiale e dell’insensata violenza di uomini contro altri uomini, di popoli contro altri popoli”. Entrambi questi Papi si sono recati ad Auschwitz affermando: “Non potevo non venire qui”. E giustamente i vescovi polacchi e tedeschi hanno riaffermato insieme pochi giorni fa: “La riconciliazione fra i nostri popoli è un dono che possiamo portare nella storia dell’Europa unita”. Quando ricordano l’assurdità dell’odio, i credenti ricordano allo stesso tempo sempre la necessità e l’impegno del perdono e della riconciliazione. Solo così si può costruire la pace e dire con convinzione: “Mai più la guerra!”.







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