Medici senza Frontiere denuncia l’escalation di violenza nel Sud Sudan
Le ondate di violenza non sembrano abbandonare il Sud del Sudan. E’ quanto si è appreso
dall’organizzazione umanitaria di Medici Senza Frontiere che hanno denunciato - secondo
l'agenzia Sir - i forti attacchi che continuano a flagellare questa parte del Sudan
e che lo scorso 29 agosto, nella contea di Twic East, nello stato di Jonglei, hanno
causato la morte di 42 persone, tra cui numerose donne e bambini. “ Quest’anno - spiega
Jonathan Whittall, capo missione di Msf in Sud Sudan - si è verificata una pesante
escalation di violenza a motivo degli attacchi sferrati dai gruppi armati dell’Lra
(Lord’s Resistance Army) negli stati Equatoriali, che hanno costretto 65 mila civili
ad abbandonare le proprie abitazioni, causando la morte e il rapimento di centinaia
i persone”. In un clima che terrorizza la popolazione, Medici Senza Frontiere sottolinea
il bisogno urgente di aiuti umanitari, tra cui cibo e ripari. L’organizzazione da
parte sua ha già provveduto a donare forniture mediche ad un centro di salute di Paniangor
ed è impegnato a distribuire cibo d’emergenza per 4.500 bambini di età inferiore ai
5 anni, tentando così di arginare il pesante problema della malnutrizione da cui
è afflitta già da tempo la popolazione. (G.C.)