La Caritas sostiene le vittime del terremoto in Indonesia
63 morti, 37 persone ancora intrappolate sotto le macerie, oltre 400 feriti, 31 mila
case distrutte: è il bilancio ancora provvisorio del terremoto, di magnitudo 7.3 che
ha colpito l’Indonesia il 2 settembre. La scossa, durata oltre un minuto, con epicentro
a circa 200 Km a sud della capitale Jakarta, ha indotto le autorità locali a lanciare
un allarme tsunami, fortunatamente rientrato dopo poche ore. La rete Caritas - a livello
locale e con il sostegno degli operatori di tutte le Caritas estere presenti nel paese,
si è prontamente attivata. Secondo le prime informazioni sui danni, molte aree colpite
si trovano nel distretto di Cilacap, dove centinaia di case e di edifici sono crollate.
Danni di entità variabile sono stati riscontrati nei distretti di Cipari, Patimuan,
Jeruklegi, Gandrungmangu, Cilacap Tengah, Kawunganten e Kedungreja, dove il mercato
nel villaggio di Tambakreja è stato completamente distrutto. Si hanno notizie di danni
anche nel distretto di Bandung e nel distretto di Tasikmalaya. Il team di Caritas
Bandung, sta provvedendo all’invio di teli impermeabilizzati o tende per soccorrere
le persone le cui case sono state danneggiate dal terremoto. Attiva sul territori
da anni anche Caritas Italiana con attività di vario tipo che si sono intensificate
nel periodo successivo allo Tsunami del dicembre 2004. Negli ultimi 5 anni sono stati
realizzati interventi per circa 2,5 milioni di euro.Tra questi, grossi progetti di
ricostruzione, riabilitazione e sviluppo, oltre le attività di preparazione alla gestione
delle emergenze, di animazione sociale, di formazione, di sensibilizzazione sui temi
della condizione femminile. (C.S.)