Fondo monetario internazionale: ripresa vicina ma fragile
Per il Fondo monetario internazionale la ripresa è vicina, ma la situazione economica
resterà fragile. A rischio, soprattutto, l'occupazione. L'intervento segue i dati
dell’Ocse, l'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, che ieri
ha rivisto al rialzo le stime di crescita del Pil dei Paesi del G7. L'economia globale
comincia dunque ad uscire dalla recessione. Ma i problemi non macheranno. Il servizio
di Marco Guerra: Non
bisogna abbassare la guardia, non siamo ancora fuori crisi. È questa la chiave di
lettura dei primi segnali di ripresa adottata dai principali attori dell’economia
e della politica mondiale. Ad invitare alla cautela sono soprattutto i leader europei,
che vedono aleggiare lo spettro dell’incremento della disoccupazione in tutto il vecchio
continente. Dopo l'Ocse e il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, la situazione
è stata nuovamente messa a fuoco oggi dal direttore generale del Fondo monetario internazionale,
Strauss-Khan, intervenuto alla lettura annuale della Bundesbank. “L’economia globale
sembra emergere dalla peggiore crisi economica dei nostri tempi. La ripresa, comunque,
sarà relativamente lenta”, ha detto Strauss-Khan da Berlino, spiegando che in questa
fase il rischio maggiore sarà rappresentato dalla disoccupazione che continuerà ad
aumentare fino al prossimo anno. “Non è quindi tempo - ha aggiunto - di ritirare gli
stimoli straordinari dei governi che servono a sostenere la domanda”. Intanto, i capi
di governo europei hanno iniziato una serie di incontri per elaborare una strategia
in vista del G20 di Pittsburg di fine mese. Ieri, a Londra, hanno fatto fronte comune
Bronw, Merkel e Sarkozy per fissare un tetto ai bonus dei banchieri. Il 7 settembre
si riuniranno tutti i capi di Stato dell’Ue sotto la presidenza svedese.
Gabon In
Gabon, è stata ufficializzata l’elezione a nuovo presidente di Ali Bongo, figlio del
defunto Omar Bongo, per 41 anni alla guida del Paese. Secondo i risultati ufficiali,
Ali Bongo, 50 anni, ha ottenuto il 41,7% dei suffragi, seguito dal ex ministro degli
Interni, André Mba Obame, con il 25,8%. Il risultato è stato da subito contestato
dai candidati sconfitti. Scontri si sono verificati nella notte in diverse parti del
Paese e il governo ha proclamato fino a sabato prossimo il coprifuoco a Port-Gentil,
seconda città del Gabon. Secondo fonti di polizia, sono state arrestate una cinquantina
di persone, tra cui diversi adolescenti, autori dei saccheggi.
Cina: ancora
violenze nel Xinjiang Resta alta la tensione ad Urumqi, capitale della Regione
autonoma del Xinjiang, nel nordovest della Cina, teatro di violenze e tensioni fra
la minoranza islamica e turcofona degli uiguri e i cinesi di etnia han. Stamani, la
polizia ha disperso con i gas lacrimogeni i manifestanti cinesi che per il terzo giorno
consecutivo chiedevano protezione contro presunti attacchi a colpi di siringhe infette
perpetrati da uiguri. Il centro della città è tuttora pattugliato dalle forze antisommossa
e il governo cinese ha proibito tutte le “dimostrazioni non autorizzate''. I nuovi
episodi di violenza tra le due etnie arrivano dopo appena due mesi dai disordini dello
scorso luglio, che costarono la vita a quasi 200 persone.
Myanmar La
magistratura del Myanmar ha accettato di esaminare l'appello della leader dell'opposizione,
Aung San Suu Kyi, contro la condanna dell'11 agosto scorso a 18 mesi di arresti domiciliari
per violazione delle norme di detenzione. Lo ha reso noto uno dei legali del Premio
Nobel per la pace. “Ora ambedue le parti, il governo e noi stessi - ha spiegato l'avvocato
- dovranno presentare le rispettive argomentazioni il 18 settembre prossim”. Aung
San Suu Kyi è stata condannata per aver ospitato nella sua residenza un pacifista
statunitense, arrivato a nuoto dal lago dove si affaccia la casa. La dissidente ha
trascorso quasi quattordici degli ultimi diciotto anni agli arresti domiciliari e
l’ultimo prolungamento della detenzione potrebbe impedirle di partecipare alla campagna
per le elezioni politiche, promesse per l'anno prossimo dalla giunta militare al potere
nel Myanmar.
Corea del Nord Si fa sempre più concreto il programma
nucleare della Corea del Nord, che preoccupa la comunità internazionale. Secondo l’agenzia
nordcoreana Kcna "l'arricchimento sperimentale dell'uranio è stato condotto con successo
ed è entrato nella fase di completamento". La Kcna - dice che Pyongyang - ha anche
comunicato al Consiglio di sicurezza dell'Onu di essere pronta "sia per le sanzioni
che per il dialogo". La notizia è stata definita ''preoccupante'', dall'invitato speciale
americano, Stephen Bosworth, impegnato proprio in questi giorni una missione diplomatica
con i partner dei cosiddetti ''colloqui a sei'' per il disarmo nucleare di Pyongyang.
Israele
Raid dell’aviazione israeliana la notte scorsa contro obiettivi palestinesi,
nel sud della Striscia di Gaza. L’azione mirava in particolare a colpire un tunnel
scavato per l’infiltrazione di combattenti palestinesi in territorio israeliano. Un
portavoce del governo ha intanto confermato che il premier israeliano, Netanyahu,
avrebbe accettato una sospensione parziale della costruzione di nuovi insediamenti
in Cisgiordania per favorire la ripresa del dialogo con i Paesi arabi.
Influenza
A È salito ad ''almeno 2837'' il numero dei decessi provocati dalla pandemia
di influenza A H1N1, secondo i dati resi noti dall'Oms. L'aumento dei decessi - più
di 600 rispetto ai dati resi noti la settimana scorsa - è dovuto al numero dei casi,
mentre il virus non è mutato o cambiato in alcun modo, ha detto il portavoce dell'Oms,
Gregory Hartl. La pandemia ha tra l’altro causato il primo morto in Italia, precisamente
a Napoli. I medici hanno tuttavia precisato che il decesso è “da imputare solo indirettamente”
all’influenza A. Lo stesso Ministero della salute sottolinea che il paziente presentava
condizioni di base molto deteriorate.
California I roghi che stanno
ancora imperversando in California sono di origine dolosa. Lo ha reso noto l'Ufficio
forestale, annunciando che sarà aperta un’indagine per omicidio. Il fuoco, divampato
il 26 agosto nel Parco nazionale di Los Angeles, a 30 km a nord dalle metropoli, ha
provocato la morte di due vigili del fuoco e ha ridotto in cenere quasi 60 mila ettari,
compresa la distruzione di 64 abitazioni. (Panoramica internazionale a cura di
Marco Guerra)
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