2009-09-04 15:23:34

Fondo monetario internazionale: ripresa vicina ma fragile


Per il Fondo monetario internazionale la ripresa è vicina, ma la situazione economica resterà fragile. A rischio, soprattutto, l'occupazione. L'intervento segue i dati dell’Ocse, l'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, che ieri ha rivisto al rialzo le stime di crescita del Pil dei Paesi del G7. L'economia globale comincia dunque ad uscire dalla recessione. Ma i problemi non macheranno. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3
 
Non bisogna abbassare la guardia, non siamo ancora fuori crisi. È questa la chiave di lettura dei primi segnali di ripresa adottata dai principali attori dell’economia e della politica mondiale. Ad invitare alla cautela sono soprattutto i leader europei, che vedono aleggiare lo spettro dell’incremento della disoccupazione in tutto il vecchio continente. Dopo l'Ocse e il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, la situazione è stata nuovamente messa a fuoco oggi dal direttore generale del Fondo monetario internazionale, Strauss-Khan, intervenuto alla lettura annuale della Bundesbank. “L’economia globale sembra emergere dalla peggiore crisi economica dei nostri tempi. La ripresa, comunque, sarà relativamente lenta”, ha detto Strauss-Khan da Berlino, spiegando che in questa fase il rischio maggiore sarà rappresentato dalla disoccupazione che continuerà ad aumentare fino al prossimo anno. “Non è quindi tempo - ha aggiunto - di ritirare gli stimoli straordinari dei governi che servono a sostenere la domanda”. Intanto, i capi di governo europei hanno iniziato una serie di incontri per elaborare una strategia in vista del G20 di Pittsburg di fine mese. Ieri, a Londra, hanno fatto fronte comune Bronw, Merkel e Sarkozy per fissare un tetto ai bonus dei banchieri. Il 7 settembre si riuniranno tutti i capi di Stato dell’Ue sotto la presidenza svedese.

 
Gabon
In Gabon, è stata ufficializzata l’elezione a nuovo presidente di Ali Bongo, figlio del defunto Omar Bongo, per 41 anni alla guida del Paese. Secondo i risultati ufficiali, Ali Bongo, 50 anni, ha ottenuto il 41,7% dei suffragi, seguito dal ex ministro degli Interni, André Mba Obame, con il 25,8%. Il risultato è stato da subito contestato dai candidati sconfitti. Scontri si sono verificati nella notte in diverse parti del Paese e il governo ha proclamato fino a sabato prossimo il coprifuoco a Port-Gentil, seconda città del Gabon. Secondo fonti di polizia, sono state arrestate una cinquantina di persone, tra cui diversi adolescenti, autori dei saccheggi.

Cina: ancora violenze nel Xinjiang
Resta alta la tensione ad Urumqi, capitale della Regione autonoma del Xinjiang, nel nordovest della Cina, teatro di violenze e tensioni fra la minoranza islamica e turcofona degli uiguri e i cinesi di etnia han. Stamani, la polizia ha disperso con i gas lacrimogeni i manifestanti cinesi che per il terzo giorno consecutivo chiedevano protezione contro presunti attacchi a colpi di siringhe infette perpetrati da uiguri. Il centro della città è tuttora pattugliato dalle forze antisommossa e il governo cinese ha proibito tutte le “dimostrazioni non autorizzate''. I nuovi episodi di violenza tra le due etnie arrivano dopo appena due mesi dai disordini dello scorso luglio, che costarono la vita a quasi 200 persone.

Myanmar
La magistratura del Myanmar ha accettato di esaminare l'appello della leader dell'opposizione, Aung San Suu Kyi, contro la condanna dell'11 agosto scorso a 18 mesi di arresti domiciliari per violazione delle norme di detenzione. Lo ha reso noto uno dei legali del Premio Nobel per la pace. “Ora ambedue le parti, il governo e noi stessi - ha spiegato l'avvocato - dovranno presentare le rispettive argomentazioni il 18 settembre prossim”. Aung San Suu Kyi è stata condannata per aver ospitato nella sua residenza un pacifista statunitense, arrivato a nuoto dal lago dove si affaccia la casa. La dissidente ha trascorso quasi quattordici degli ultimi diciotto anni agli arresti domiciliari e l’ultimo prolungamento della detenzione potrebbe impedirle di partecipare alla campagna per le elezioni politiche, promesse per l'anno prossimo dalla giunta militare al potere nel Myanmar.

Corea del Nord
Si fa sempre più concreto il programma nucleare della Corea del Nord, che preoccupa la comunità internazionale. Secondo l’agenzia nordcoreana Kcna "l'arricchimento sperimentale dell'uranio è stato condotto con successo ed è entrato nella fase di completamento". La Kcna - dice che Pyongyang - ha anche comunicato al Consiglio di sicurezza dell'Onu di essere pronta "sia per le sanzioni che per il dialogo". La notizia è stata definita ''preoccupante'', dall'invitato speciale americano, Stephen Bosworth, impegnato proprio in questi giorni una missione diplomatica con i partner dei cosiddetti ''colloqui a sei'' per il disarmo nucleare di Pyongyang.

Israele
Raid dell’aviazione israeliana la notte scorsa contro obiettivi palestinesi, nel sud della Striscia di Gaza. L’azione mirava in particolare a colpire un tunnel scavato per l’infiltrazione di combattenti palestinesi in territorio israeliano. Un portavoce del governo ha intanto confermato che il premier israeliano, Netanyahu, avrebbe accettato una sospensione parziale della costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania per favorire la ripresa del dialogo con i Paesi arabi.

Influenza A
È salito ad ''almeno 2837'' il numero dei decessi provocati dalla pandemia di influenza A H1N1, secondo i dati resi noti dall'Oms. L'aumento dei decessi - più di 600 rispetto ai dati resi noti la settimana scorsa - è dovuto al numero dei casi, mentre il virus non è mutato o cambiato in alcun modo, ha detto il portavoce dell'Oms, Gregory Hartl. La pandemia ha tra l’altro causato il primo morto in Italia, precisamente a Napoli. I medici hanno tuttavia precisato che il decesso è “da imputare solo indirettamente” all’influenza A. Lo stesso Ministero della salute sottolinea che il paziente presentava condizioni di base molto deteriorate.

California
I roghi che stanno ancora imperversando in California sono di origine dolosa. Lo ha reso noto l'Ufficio forestale, annunciando che sarà aperta un’indagine per omicidio. Il fuoco, divampato il 26 agosto nel Parco nazionale di Los Angeles, a 30 km a nord dalle metropoli, ha provocato la morte di due vigili del fuoco e ha ridotto in cenere quasi 60 mila ettari, compresa la distruzione di 64 abitazioni. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 247

 E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.







All the contents on this site are copyrighted ©.