Croazia : i vescovi contro la proposta di togliere i crocifissi nei luoghi pubblici
“ La croce è il simbolo di una civiltà e non di una religione o di una Chiesa”. Con
queste parole si è espresso il settimanale « Glas Koncila» considerato la voce della
Chiesa in Croazia, in risposta alla proposta avanzata alcune settimane fa, dal presidente
della Repubblica, Stjepan Mesi, di togliere i simboli religiosi dal locali pubblici,
invitando la Chiesa cattolica croata ad accogliere la sua iniziativa. Secondo il Capo
dello Stato la presenza del crocifisso nei ministeri, ospedali, caserme e scuole,
è in contrasto con i principi di uno Stato che basa la sua laicità su un articolo
della Costituzione secondo cui “ tutte le comunità religiose sono uguali davanti alla
legge e separate dallo Stato”. Dal canto loro i presuli croati hanno invitato Mesi
a “riflettere sul fatto di non vedere la croce come un tabù e a non demonizzarne il
significato”. La parole del Presidente croato non sono state gradite neanche dai cittadini
croati e non solo quelli cattolici, che rappresentano quasi il 90% della popolazione.
C’è chi è convinto che la questione dei simboli religiosi sarà a lungo oggetto di
discussione politica e che vedrà schierati su fronti opposti i partiti del centrodestra,
che hanno attaccato Mesi, e il Partito popolare croato, centrista, di cui fa parte
il capo dello Stato. (G.C.)