2009-09-02 12:21:18

Elezioni in Cile: il messaggio dei vescovi


“Amicizia civica nel periodo elettorale”: è il significativo titolo della dichiarazione della presidenza della Conferenza episcopale del Cile, illustrata ieri ai giornalisti, da parte del presidente dell’episcopato e vescovo di Rancagua, mons. Alejandro Goić Karmelić. Di fronte agli impegni della società cilena e al suo corpo elettorale che a dicembre dovrà eleggere il nuovo presidente della Repubblica, i presuli richiamano ad una seria “riflessione” e “alla presa di posizione su grandi temi in un’ora di importanti decisioni”. L’episcopato osserva che occorre “avere un’alta considerazione per la vocazione politica e collaborare affinché la politica possa ricuperare pienamente la fiducia da parte della cittadinanza”. La Chiesa, ricordano i vescovi, non ha suoi candidati e non si fa rappresentare da nessun partito politico. La Chiesa - rilevano i vescovi cileni – “ha il dovere di dare un contributo per il discernimento dei fedeli, nella cornice della libertà di coscienza e doveri e diritti di ogni cittadino, offrendo la luce del Vangelo e della dottrina sociale della Chiesa”. I vescovi chiedono ai politici di “donare al Paese una campagna politica serena, nella quale l’amicizia civica tra i politici e tra questi e il popolo, sia un antidoto contro la non-cultura dell’offesa della dignità della persona”. L’episcopato esorta tutti a portare avanti una campagna elettorale “senza grandi parole, promesse vuote e attacchi personali” e inoltre chiede di “evitare la perdita di tempo in dibattiti che non interessano a nessuno poiché non servono a risolvere i problemi”. Secondo i vescovi del Cile il “Paese vuole vedere candidati che dialogano in forma onesta con le persone” e che sono in grado di offrire “proposte rinnovate e audaci che però sono al medesimo tempo responsabili e realistiche”. “La cittadinanza – si legge inoltre nella nota episcopale – è stanca di discorsi che contrastano con le politiche reali che sperimenta e subisce ogni giorno. Perciò l’umiltà, la trasparenza e la capacità di ascolto di coloro che aspirano a diventare delle autorità, i primi servitori della gente, sono atteggiamenti indispensabili per ricuperare il realismo e il fascino delle campagne politiche e dei progetti”. Infine i presuli lanciano un particolare appello, rivolto soprattutto ai più giovani, perché si iscrivano nei registri elettorali e sentano come proprio il destino della nazione. Destino al quale non si possono sottrarre in nessun modo. L’episcopato, prima di concludere la propria esortazione, sottolinea l’importanza reale e simbolica, morale e politica, di campagne elettorali austere e semplici, senza sprechi. In tempo di crisi - afferma - campagne dispendiose possono sembrare “un’offesa alla dignità dei cileni”. L’augurio finale dei vescovi si rivolge ai più poveri perché i loro bisogni e speranze siano presenti nella campagna, nei dibattiti e nelle proposte. Ribadiscono infine che tutte le celebrazioni in preparazione per il bicentenario dell’indipendenza, ma anche queste elezioni, possano aprire la strada per un Paese che sia “la mensa di tutti”. (A cura di Luis Badilla)







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