L’impegno della Chiesa in Spagna per contrastare i matrimoni di convenienza
Di fronte all'aumento dei matrimoni di convenienza con cui alcuni stranieri cercano
di ottenere benefici per regolarizzare la propria situazione, la Chiesa in Spagna,
ha aumentato gli sforzi per evitare queste unioni e annullare quelle che sono state
celebrate. Riferisce l’agenzia Zenit che numerosi vescovadi hanno chiesto ai sacerdoti
di vigilare in modo particolare sul rispetto delle regole nel matrimonio tra una persona
spagnola e una straniera. Il concordato tra la Spagna e la Santa Sede dà riconoscimento
civile al matrimonio canonico, e con il matrimonio civile si riducono i termini -
da dieci anni a un anno - e i requisiti per ottenere la nazionalità. Per questo, alcuni
stranieri illegali concordano di sposarsi con una persona spagnola per ottenere più
rapidamente una situazione regolare o altri benefici economici. Esistono anche reti
organizzate, su cui indaga la Polizia, che chiedono ingenti somme di denaro agli immigrati
per organizzare loro un matrimonio fraudolento, e pagano una parte al cittadino spagnolo.
Anche la possibilità concessa dall'attuale legislazione spagnola di divorziare rapidamente
favorisce la perdita del rispetto per il contratto matrimoniale. In alcune occasioni,
i fidanzati appena conosciuti hanno fretta di sposarsi o arrivano per la prima volta
in una parrocchia o in un luogo in cui non risiedono. Quando i parroci individuano
qualche irregolarità, si rifiutano di autorizzare la celebrazione del matrimonio e
chiedono agli interessati di sposarsi prima civilmente, ha spiegato a Zenit il delegato
per la comunicazione del vescovado di Gerona, Josep Casellas. In alcuni casi, i sacerdoti
sono stati tacciati di razzismo e hanno anche ricevuto minacce. "Si sono verificati
casi di intermediari di matrimoni di convenienza che hanno reagito in modo irato,
poco educato, minacciando", ha sottolineato Casellas. Nonostante gli sforzi per evitare
queste frodi, alcune persone riescono a celebrare le cosiddette "nozze bianche", alcune
delle quali sono poi scoperte dalla polizia o dalla Chiesa stessa. La polizia interroga
i parroci che, in certi casi, arrivano a essere imputati nei processi contro le frodi.
Nell'ambito del diritto canonico, un tribunale ecclesiastico svolge un'indagine interna
e, se si dimostra che non si tratta di veri matrimoni, li dichiara nulli e lo comunica
al registro civile. "Non si tratta di sanzionare la stragrande maggioranza degli immigrati",
ha spiegato l'arcivescovado di Santiago de Compostela, ma di "difendere la dignità
dell'immigrato ed evitare l'estorsione da parte di gruppi di pressione". (R.G.)