2009-08-29 15:14:30

Il commento del teologo don Massimo Serretti al Vangelo della 22.ma Domenica del Tempo ordinario


Il brano della 22.ma Domenica del Tempo Ordinario presenta il brano del Vangelo di Marco nel quale farisei e scribi accusano Gesù del fatto che i suoi discepoli prendono il cibo con mani impure, senza rispettare le tradizioni degli antichi. Gesù replica loro:

“Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:RealAudioMP3

“Nella discussione intentata dagli scribi e dai farisei venuti da Gerusalemme, Gesù entra in conflitto con loro sul modo in cui essi intendono la contaminazione e quindi la purezza e l’impurità. Quel che Gesù ammette è che l’uomo possa contaminarsi e diventare impuro. Quando il male si impadronisce del cuore dell’uomo e questi mette in opera le cose malvagie che il suo cuore gli suggerisce allora l’uomo si contamina e diviene impuro. Per questo la Scrittura mette ripetutamente in guardia l’uomo dal fidarsi e dal seguire il proprio cuore. Il Signore esige dall’uomo l’immacolatezza e la purezza. In ogni uomo è presente in una certa misura l’inclinazione alla purezza. Noi non siamo fatti per l’impurità e nell’impurità l’uomo non vive bene, non vive a pieno. Per farci dono della sua purezza il Figlio è morto per noi. Così scrive Paolo nella Lettera ai Colossesi: “Ora Egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne mediante la morte per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili dinanzi a Lui”.







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