Il cardinale Angelo Bagnasco difende Dino Boffo dagli attacchi de Il Giornale: "Fatto
disgustoso e molto grave"
Dopo l’attacco portato ieri al direttore del quotidiano “Avvenire”, Dino Boffo, dalle
colonne del “Giornale” diretto da Vittorio Feltri, questa mattina, in occasione della
festa del Santuario della Madonna della Guardia a Genova, l'arcivescovo della città
e presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, è intervenuto sulla vicenda.
Da Genova il servizio di Dino Frambati:
“L’attacco
che è stato fatto al dottor Boffo è un fatto disgustoso e molto grave. Rinnovo al
dottor Boffo, direttore di Avvenire, tutta la stima e la fiducia mia personale, dei
vescovi italiani e di tutte le comunità cristiane che sono in Italia”.
Poche
parole quasi lapidarie, ma anche assai precise. Le ha pronunciate il cardinale Angelo
Bagnasco, riferendosi alla vicenda de Il Giornale diretto da Vittorio Feltri, dalle
cui colonne è stato attaccato il direttore di Avvenire, quotidiano dei cattolici italiani,
Dino Boffo. Una breve dichiarazione fatta in un incontro di pochissimi minuti con
i giornalisti, nella sagrestia del Santuario della Madonna della Guardia, dove si
era recato per celebrare la Messa solenne, in occasione della ricorrenza odierna che
ricorda l’apparizione del 1490. Poche parole ma chiare ed importanti, che hanno dato
la sensazione a molti di voler porre fine al confuso polverone mediatico sul caso.
Importanti anche i temi trattati dal porporato nell’omelia
tenuta al Santuario sul Monte Figogna, 800 metri sul mare, che sovrasta Genova e per
la quale è amatissimo simbolo di Fede: sicurezza e solidarietà. “Non opzioni contrapposte
- ha sottolineato il porporato - ma unica e inscindibile strada, perché si radicano
entrambe nell'unità della persona, della natura umana”. “Valori oggettivi ed universali”
e testimoni di un diritto naturale “valido sempre ed ovunque. E doveri da onorare
onestamente, nel quadro delle situazioni concrete della vita dei singoli, delle società,
delle Nazioni”. Ed ancora: “Il divino non schiaccia l’umano e la fede non umilia la
ragione; al contrario quanto più l’uomo incontra Dio e lo accoglie nella sua vita,
tanto più viene elevato ad una pienezza più profonda e ampia perché scopre il suo
destino ultimo, il Dio dell'amore e della salvezza”. E circa l’etica, il cardinale
Bagnasco ha sottolineato come “in un clima di nichilismo valoriale non si cadrebbe
inevitabilmente in uno Stato etico, che pretende di decidere l’ordine morale fondamentale,
anziché riconoscere i valori costitutivi della persona, che scaturiscono dalla natura
umana di tutti, come l’inviolabilità della vita umana, un lavoro decente, l’onorabilità,
la cultura, la libertà, la casa, la sicurezza, la solidarietà”. Ed ha concluso: “Si
dirà forse che il mio dire è una forma di ingerenza in ambiti non di mia competenza.
Perché, invece, non pensare ad un contributo che la Chiesa in moltissime forme, religiose
e pastorali, culturali e sociali offre alla riflessione di tutti per il bene comune?”.