Usa-Israele su Cisgiordania, dialogo proseguirà a New York
Il Dipartimento di Stato americano annuncia che “molto verosimilmente” le discussioni
avute ieri a Londra tra Mitchell e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu
avranno un seguito la prossima settimana a New York tra una delegazione americana
guidata da Mitchell e una delegazione israeliana guidata da Barak. Oggetto dell'incontro,
lo spinoso tema degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Netanyahu intanto prosegue
la missione in Europa: oggi l’incontro a Berlino con il cancelliere tedesco Angela
Merkel. In primo piano resta sempre la questione del congelamento degli insediamenti
israeliani in territorio palestinese. Giancarlo La Vella ne ha parlato con
Giorgio Bernardelli, esperto dell’area: R.
– Da una settimana ormai Stati Uniti e Israele stanno trattando sulla formulazione
da dare a questo passo. È sempre più evidente, però, che questo è il punto centrale
per riavviare un dialogo tra israeliani e palestinesi. D. -
Il congelamento degli insediamenti non provocherebbe un forte malcontento tra i coloni
e anche nel resto dell’opinione pubblica israeliana? R. – È
un grosso problema che ha Benjamin Netanyahu, anche perché è stato eletto con i loro
voti, e all’interno della sua compagine di governo ci sono forze che lavorano contro
questo passo. Quello che, però, sta mostrando con chiarezza la situazione di questa
settimana è che di fronte ad una posizione così determinata, come quella mostrata
dall’amministrazione Obama, il governo israeliano non ha grandi scelte. D.
– Sul fronte palestinese, invece, come vedi le recenti dichiarazioni del premier Fayyad
della creazione dello Stato palestinese entro il 2011? R. –
Per la prima volta non sono solo dichiarazioni, ma esiste anche un piano, per quanto
generico, che parla di infrastrutture, che parla di strutture statali da creare. Va
detto, comunque, che è un piano che andrà visto alla prova dei fatti. D.
– Quindi, potremmo trovarci fra due anni di fronte a due Stati palestinesi: uno in
Cisgiordania e l’altro a Gaza... R. – Questo è un rischio presente
da tempo. È anche vero che Fatah non può volere questa soluzione. Qualsiasi leader
palestinese che si schierasse apertamente per una separazione della Cisgiordania da
Gaza sarebbe politicamente finito. L’obiettivo di Fayyad è di riprendere
forza nella Cisgiordania, per tornare domani anche a Gaza.