Slovenia: celebrata la Giornata europea della memoria delle vittime dei regimi totalitari
Il 2 aprile scorso il Parlamento europeo ha invitato a “proclamare il 23 agosto la
Giornata europea della memoria delle vittime dello stalinismo e del nazismo, per commemorare
in modo degno e imparziale il loro ricordo”. Perciò, la Commissione Giustizia e Pace
della Conferenza episcopale slovena ha richiamato l’opinione pubblica slovena a celebrare
ieri la Giornata europea della memoria delle vittime slovene dei regimi totalitari
e dittatoriali: anzitutto dell’occupazione da parte dei nazisti e dei fascisti, poi
della rivoluzione attuata dal Partito comunista. “Noi sloveni – si legge nel documento
firmato da mons. Anton Stres, arcivescovo coadiutore di Maribor e presidente della
Comissione Giustizia e Pace - siamo uno di quei popoli europei che hanno subito in
modo particolarmente violento il terrore e la violenza fascista, nazista e comunista.
Nell’opinione pubblica slovena il nazismo e il fascismo sono valutati in modo adeguato
e rifiutati, mentre per il regime comunista totalitario siamo ancora in attesa di
una condanna inequivocabile”. “I motivi – si legge nel testo - sono diversi. Uno è
ravvisabile nel fatto che il comunismo in Slovenia è rimasto al potere molto tempo,
nascondendo la sua vera immagine”. “Negli ultimi tempi – si sottolinea nel documento
ripreso dall'agenzia Sir - alcuni tentano addirittura di ‘riabilitare’ il nostro passato
comunista e i suoi responsabili, sminuendo i crimini compiuti dai responsabili del
regime. Intitolare nuovamente la strada principale di Ljubljana, capitale della Slovenia,
in onore di Tito e continuare a conservare i titoli di strade e piazze in onore dei
responsabili del regime comunista è completamente in opposizione alla lettera e allo
spirito della suddetta Dichiarazione del Parlamento europeo e della risoluzione n.
1481 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa del 26 gennaio del 2006 sulla
necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi totalitari comunisti”.
“Il fine ultimo di queste commemorazioni – si osserva nel documento - deve essere
la riconciliazione del popolo, perché la riconciliazione vera e duratura può essere
fondata solo sulla verità”. La Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale
slovena “richiama di nuovo alla ricerca imparziale della verità e ad atti di amore
della verità e di riconciliazione”. (R.P.)