Perù: dall'assemblea dei vescovi appello di pace per la regione amazzonica
Si è conclusa la 94.ma Assemblea plenaria straordinaria dei vescovi del Perù che ha
visto anche la visita del Presidente della Repubblica, Alan Garcìa, e di alcuni ministri
del governo. Al termine dei lavori, i vescovi hanno dichiarato di aver analizzato
serenamente e con profondità le diverse situazioni sociali del Paese, in particolare,
delle aree in cui, negli ultimi mesi, sono in aumento le proteste poi dilagate in
episodi di grave violenza. I presuli fanno riferimento ai fatti di Bagua, avvenuti
all’inizio del mese di luglio, quando nella regione amazzonica gli scontri tra aborigeni
e poliziotti hanno provocato oltre 30 vittime. “Condanniamo quella violenza e rinnoviamo
la nostra solidarietà con le vittime, civili e poliziotti” - hanno dichiarato - Condividiamo
il dolore delle famiglie colpite e facciamo nostro il grido, che è anche una denuncia,
di una donna “wampis”, che rivolgendosi a un vescovo della selva amazzonica ha rivelato:
‘Ci siamo uccisi tra fratelli’. Il desiderio dei presuli è che si faccia chiarezza
sui tragici fatti di Bagua e si proceda con senso della giustizia. Alla presenza del
Presidente della Repubblica, i vescovi hanno lanciato ancora una volta un appello
alla riconciliazione e alla reciproca intesa: “le autorità devono ascoltare le proteste
giuste dei cittadini – hanno detto - e loro devono sempre far ricorso solo a mezzi
di protesta legittimi e propri di uno stato di diritto”. I vescovi peruviani sottolineano
l’importanza “del dialogo, del rispetto reciproco e dell’esclusione di ogni forma
di violenza, la quale, oltre a non risolvere nessuna questione comporta sempre conseguenze
ancora peggiori”. L'episcopato peruviano, saluta come iniziativa positiva l'istituzione
di un tavolo di dialogo tra il governo e le comunità etnica dell’Amazzonia e ricordano
alle autorità il dovere “di partecipare effettivamente” a questi incontri, ribadendo
l’impegno e la solidarietà della Chiesa agli aborigeni poiché la vera pace “è frutto
della giustizia”. I presuli hanno sottolineato infine alcune riflessioni contenute
nell’enciclica Caritas in Veritate, dove Benedetto XVI, al paragrafo 78, scrive:
“È la consapevolezza dell'Amore indistruttibile di Dio che ci sostiene nel faticoso
ed esaltante impegno per la giustizia, per lo sviluppo dei popoli, tra successi ed
insuccessi, nell'incessante perseguimento di retti ordinamenti per le cose umane.
L'amore di Dio ci chiama ad uscire da ciò che è limitato e non definitivo, ci dà il
coraggio di operare e di proseguire nella ricerca del bene di tutti, anche se non
si realizza immediatamente, anche se quello che riusciamo ad attuare, noi e le autorità
politiche e gli operatori economici, è sempre meno di ciò a cui aneliamo. Dio ci dà
la forza di lottare e di soffrire per amore del bene comune, perché Egli è il nostro
Tutto, la nostra speranza più grande”. I vescovi hanno concluso invocando la protezione
del Cristo dei Miracoli e della Vergine Santa affinché, i peruviani “possano vivere
come fratelli, cercando insieme il bene di tutti, e con particolare sollecitudine
per i più poveri e bisognosi”. (A cura di Luis Badilla)