Apre a Barletta la 60.ma Settimana liturgica nazionale. Intervista con l'arcivescovo
della città, mons. Pichierri
Con la Messa d'apertura presieduta dall'arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, mons.
Giovan Battista Pichierri,si inaugura oggi pomeriggio alle 17, a Barletta,
la 60.ma edizione della Settimana Liturgica Nazionale, promossa dal Centro di Azione
Liturgica (Cal) con il titolo “Celebrare la misericordia. Lasciatevi riconciliare
con Dio”. Fino a venerdì prossimo, giorno di chiusura, l'evento religioso - che
avrebbe dovuto svolgersi a L'Aquila, poi colpita dal terremoto - vedrà l'alternarsi
di riflessioni spirituali a concerti-meditazione, a visite nei luoghi del posto. Mariella
Pugliesi ne ha parlato con lo stesso mons. Pichierri, capo della diocesi barlettana:
R. - La Settimana
liturgica la vedo come un momento forte di grazia per tutta la Chiesa che è in Italia
ed entra nella finalità che si propone il Cal: richiamare tutti allo spirito autentico
della liturgia, in particolare la nostra Chiesa diocesana, che sta compiendo proprio
un cammino di riscoperta del Sacramento della riconciliazione.
D.
- Gli ultimi Pontefici hanno molto sottolineato l’importanza della confessione per
un cammino di ritorno a Dio. Oggi, tuttavia, i fedeli sono spesso lontani da questo
Sacramento. Come può la Chiesa riavvicinarli a Dio?
R.
- Annunciando il Vangelo della misericordia che è Gesù, celebrando questo grande mistero
che passa attraverso il Sacramento della riconciliazione. Oggi, purtroppo, notiamo
un allontanamento da questo Sacramento perché si va smarrendo il senso del peccato.
Una Settimana liturgica su questo tema - celebrare la misericordia - diventa allora
un grande annuncio sul Sacramento della riconciliazione. Tutta la Chiesa sperimenta
- attraverso la parola di Dio, ma anche attraverso la celebrazione - questo dono che
è sempre presente ma che non è davvero accolto se non c’è un animo disposto a riceverlo.
D.
- Durante la celebrazione del Sacramento della riconciliazione, quant’è importante
l’ascolto del sacerdote?
R. - Più che l’ascolto del
sacerdote, è l’ascolto della parola di Dio ad essere importante. Infatti, nel Sacramento
della riconciliazione - così come il Concilio Ecumenico Vaticano II lo ha inteso rinnovare
- si dà proprio questa priorità alla parola di Dio che viene espressa dal ministro
del perdono - che è il presbitero abilitato - attraverso il richiamo della Parola
di Dio. Essa, poi, viene presentata nell’esercizio del ministero: il sacerdote si
fa Parola di Dio nell’ascolto, nell’accoglienza dell’accusa e nel ri-orientare la
coscienza a seguire Gesù con fedeltà.