2009-08-23 15:45:02

Prima Giornata europea in memoria delle vittime dello stalinismo e del nazismo


Oggi ricorre il 70.mo anniversario del Patto di non aggressione tra Urss e Germania nazista. Un’intesa stretta tra i due principali totalitarismi del ‘900 che ha preceduto il II conflitto mondiale. Il Parlamento europeo ha scelto proprio la data del 23 agosto per proporre una Giornata europea per commemorare le vittime dei regimi totalitari in maniera imparziale. Sul significato di questa iniziativa Stefano Leszczynski ha intervistato Ennio Di Nolfo, storico e docente di relazioni internazionali presso l’Università di Torino:RealAudioMP3

R. – Pare che in definitiva la Seconda Guerra Mondiale abbia davvero estirpato due forme di totalitarismo autoritario importanti come il nazismo e il fascismo. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che dalla Seconda Guerra Mondiale è uscito rafforzato lo stalinismo, cioè il comunismo alla sovietica e che anche oggi le forme di totalitarismo più o meno chiare, più o meno trasparenti, sono ancora numerose in tutte le parti del mondo.

 
D. – Lei è uno storico, quindi è un “professionista della memoria collettiva”. Che necessità c’è oggi di ricordare le vittime dei totalitarismi?

 
R. – Se si può dire “necessità”, questa c’è quando ci sono situazioni di transizione difficile, oppure quando vi è un potere che tende a sopraffare gli altri.

 
D. - In Europa quanto può essere pericoloso dimenticare che i totalitarismi europei hanno provocato milioni di vittime?

 
R. – Io penso che la nascita, l’esistenza stessa dell’Unione Europea rappresenti una specie di tutela, di garanzia che le forme di totalitarismo non possano ripetersi, non debbano ripetersi, se non in casi drammatici, cioè se non nel caso di esplosione di crisi economica o di crisi politica e che noi in questo momento non vediamo. Però, se guardo a tutta l’Europa integrata, non vedo nessun Paese nel quale il pericolo del totalitarismo possa emergere: forse ai margini dell’Europa, tra i Paesi candidati - senza fare i nomi - ce ne sono alcuni dove il totalitarismo è annidato e dove può a un certo punto emergere come alternativa o all’integrazione o alla disintegrazione interna.







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