Nell’Oklahoma un giudice priva i medici del diritto all’obiezione di coscienza
In Oklahoma una sentenza giudiziaria stravolge la legge sull’aborto. Martedì il giudice
della Contea Vicki Robertson ha stabilito che la norma in vigore era “incostituzionale”
perché violava “la privacy e la dignità delle donne”. Così ha sentenziato che non
è più obbligatorio eseguire le analisi a ultrasuoni - necessarie a verificare le reali
condizioni di salute del feto – ventiquattro ore prima di procedere all’interruzione
di gravidanza. Vedere le immagini del proprio bambino e sentirne descrivere i particolari
fisici visibili dal dottore potrebbe infatti finire per “influenzare” la scelta della
donna. In più il giudice ha privato i medici dell’obiezione di coscienza: il personale
degli ospedali non potrà più rifiutarsi di praticare un aborto “per ragioni morali
o religiose”. Nel testo abrogato dalla sentenza erano proibite anche le cause contro
i medici che non consigliavano l’aborto ai genitori di figli disabili. (A cura
di Valentina Fizzotti)