Somalia: decine di vittime in scontri fra governativi e ribelli islamici
Prosegue la guerra senza fine nel Corno d’Africa con continui rovesci tra le truppe
governative e i ribelli islamici per il controllo del territorio. Alcune fonti parlano
di un bilancio di vittime fino a 40 morti e quasi un centinaio di feriti a causa degli
scontri scoppiati nella notte nella capitale somala. Per un commento sulla situazione,
Marco Guerra ha intervistato l’amministratore apostolico a Mogadiscio e vescovo
di Gibuti, mons. Giorgio Bertin: R.
– C’è un governo di transizione insediato a Mogadiscio che controlla qualche parte
della città. Probabilmente conta su dei gruppi alleati in diverse zone del territorio,
soprattutto nel centro-sud, e poi ci sono diversi gruppi islamici come gli Shabab,
gli Hizbul Islam. Invece ci sono delle zone che nessuno controlla e dove probabilmente
ci sono i clan locali che mantengono un piccolo potere. D. –
Perché i ribelli islamici trovano un terreno così fertile nel Corno d’Africa? R.
– Sia la tradizione somala sia il crollo dello Stato favoriscono le attività di questi
gruppi islamisti, che fanno parte del tentativo di portare l’ideologia islamista in
Africa. La Somalia sarebbe come un punto di partenza. D. – Tutta
la comunità internazionale è impegnata nella lotta alla rete del terrore, eppure la
Somalia resta un territorio off limits, pressoché dimenticato... R.
– I diversi attori di questa comunità internazionale hanno giocato le loro carte;
penso all’Etiopia, all’Eritrea ed anche alle potenze occidentali quando, ad esempio,
si è usato il territorio somalo o le acque somale per liberarsi di materiale tossico
in modo facile. Diciamo che la comunità internazionale non è totalmente innocente.
E' necessario perciò che si arrivi ad un approccio comune che potrebbe poi favorire
una riconciliazione in Somalia. D. – Ha qualche speranza il
debole governo di transizione? R. – Questo governo di transizione
deve cercare assolutamente di avere un sostegno un po’ più largo, anche all’interno
del Paese. Ha qualche speranza perché ultimamente mi è parso che ci sia, a livello
della comunità internazionale, un desiderio di sostenerlo. Un sostegno che non viene
solo dai singoli attori ma anche dalla Lega araba, dalla Conferenza islamica, dall’Unione
africana e dall’Onu, perché se non è sostenuto dalla comunità internazionale è chiaro
che non potrà resistere. Terrorismo in Cecenia Non si
ferma la violenza nel Caucaso. Due kamikaze si sono fatti esplodere oggi a Grozny,
capitale della Cecenia, nei pressi di alcune pattuglie della polizia, uccidendo quattro
agenti. Sempre stamani un gruppo islamista, attivo in Cecenia, ha rivendicato su Internet
la responsabilità del disastro avvenuto nella centrale idroelettrica di Sayano-Shushenskaya,
in Siberia, nella quale hanno perso la vita almeno 26 persone e ne risultano scomparse
ancora 49. Immediata però la smentita delle autorità russe che continuano a parlare
di un guasto alle turbine. E mentre si cerca ancora tra le macerie dell’impianto,
oggi il premier russo, Vladimir Putin, è arrivato nella capitale regionale Abakan
per un sopralluogo, da dove ha inoltre promesso rapidi risarcimenti per tutte le famiglie
delle vittime.
Pakistan Almeno 12 civili sono stati uccisi in un
raid missilistico americano. L’attacco è avvenuto nei pressi di Miranshah, principale
città nel nord Waziristan, e roccaforte di Al Qaeda al confine con l'Afghanistan.
Secondo quanto riferito dai servizi pachistani, tra le vittime ci sarebbero anche
donne e bambini. Come risposta, militanti talebani hanno attaccato tre posti di polizia
senza causare vittime. Intanto, è stato liberato il turista francese rapito a maggio
scorso da uomini armati, nel Pakistan del sud. L'uomo, 41 anni, era stato sequestrato
mentre era in viaggio con un gruppo di connazionali.
Bomba in un mercato
a Baghdad Ennesimo attentato in Iraq: questa mattina una bomba è esplosa in
un mercato nella zona sud di Baghdad uccidendo due persone e ferendone altre 20. L'ordigno
era fissato su un'automobile parcheggiata nelle vicinanze dell’area commerciale. Il
primo ministro iracheno, Al Maliki, ha promesso di aumentare la sicurezza nei checkpoints
vicino ai palazzi governativi e nei pressi di mercati, luoghi potenziali di attacchi
terroristici.
Kashmir: scoperte fosse comuni di migranti pachistani Più
di 1.500 corpi sono stati ritrovati in diverse fosse comuni nel Kashmir indiano. A
scoprire i corpi è stata l'Association of Parents of Disappeared Persons, associazione
che riunisce i familiari di persone scomparse nell'area. Ci sarebbero anche alcune
tombe nei distretti di Baramulla, Kupwara e Bandipore. Le vittime sono probabilmente
migranti pachistani uccisi da guardie delle forze di frontiera indiane.
Polemiche
per la scarcerazione dell’attentatore di Lockerbie La liberazione di Abdel
Basset al-Megrahi, ex agente dei servizi segreti libici, condannato all'ergastolo
per l'attentato di Lockerbie e malato terminale di cancro alla prostata, ha suscitato
diverse proteste negli Stati Uniti. Mentre la Lega Araba ha salutato con speranza
la scarcerazione dell’uomo e la Libia ha accolto al Megrahi come un eroe, il presidente
statunitense Barack Obama è intervenuto personalmente parlando di “un errore” da parte
delle autorità scozzesi. Londra e Washington hanno annunciato che terranno sotto osservazione
le prossime mosse del governo di Muammar Gheddafi.
Incendi in Grecia Non
si arresta il grande incendio che è divampato ieri sera alle porte di Atene, nell'area
industriale di Magoula, località ad una ventina di chilometri dalla capitale. Alcuni
capannoni sono andati distrutti e molte persone hanno evacuato la zona. Altri incendi
hanno colpito l'isola di Zante, l’Epiro e Cefalonia.
Corea Nord - Corea
Sud È arrivata a Seul la delegazione inviata dal leader nordcoreano Kim Jong
Il per i funerali dell'ex presidente e premio Nobel per la Pace, Kim Dae Jung, deceduto
martedì scorso all'età di 83 anni. La visita dei sei funzionari di Pyongyang rappresenta
il primo viaggio di esponenti del regime comunista in Corea del Sud da quando, 18
mesi fa, è salito al potere il presidente conservatore Lee Myung-bak, fautore di una
politica meno accondiscendente nei confronti del vicino nordcoreano. Alle esequie
parteciperà anche l'ex segretario di Stato Usa sotto la presidenza Clinton, Madeleine
Albright. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Mariella Pugliesi) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 233 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.